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13 apr 2009THAILANDIA: Due morti in rivolta antigovernativa, appello Farnesina ai turisti italiani

Si spara a Bangkok, il Paese è sull’orlo della guerra civile,  le autorità minimizzano
di Alfonso Maffettone
BANGKOK,  13 APR (Italia Estera) – Due morti, 113 feriti, autobus incendiati, barricate e scontri con l’esercito in un’altra giornata di rivolta delle “magliette rosse” contro il governo a Bagkok, una delle capitali dell’industria turistica mondiale e dei sex tour di ogni genere.
 I dimostranti , espressione dei ceti rurali e poveri del Paese , vogliono le dimissioni del governo di  Abhisit Vejjajiva ed  il ritorno dell’ ex primo ministro Thaksin Shinawatra, il quale promette riforme e democrazia.
 Thaksin, uno degli uomini più ricchi della Thailandia ed al vertice di una società che controlla diverse reti televisive,  fu destituito nel 2006 con un colpo di stato militare e successivamente fu condannato a due anni di reclusione per corruzione. Attualmente si trova a Londra in volontario esilio ed in una dichiarazione dalla Gran Bretagna ha gettato benzina sul fuoco. “Ora che ci sono i carri armati nelle strade, è il momento di fare la rivoluzione, quando è necessario io tornerò nel paese”, ha detto l’ex premier in un appello telefonico.
 I suoi sostenitori ,che indossano magliette rosse, oggi hanno lanciato bottiglie incendiare e corpi contundenti contro l’esercito che ha risposto con cannoni ad acqua,  con colpi di arma da fuoco sparati in aria ed ad altezza di uomo per impedire alla marea di manifestanti di riversarsi nel centro di Bangkok.  La capitale è divenuta una città fantasma per la chiusura di negozi, scuole ed edifici pubblici nonostante fosse il primo giorno del nuovo anno buddista e del festival dell’Acqua, una festa popolare che solitamente anima le strade .
Il primo ministro  Abhisit Vejjajiva è stato  costretto a fuggire dalla sede del governo e la sua auto è stata accerchiata ed assaltata. Un uomo di 53 anni ed un giovane di 19 anni sono rimasti uccisi in incidenti  avvenuti a poca distanza dall’ufficio del premier.
 
Le “magliette rosse” sabato avevano invaso un albergo di Bangkok dove era in corso un summit dell’Asean, l’associazione dei Paesi del Sudest asiatico ed avevano costretto i leaders a fuggire  con elicotteri dal terrazzo. Nello stesso giorno il governo ha proclamato lo stato di “ Severa situazione di emergenza”, un provvedimento che consente all’’esercito di interporosi  fra le “magliette rosse” e le magliette gialle”, la fazione filogovernativa  formata dai sostenitori della monarchia, dell’establishment, della classe media e dei militari, scesa in piazza nei giorni scorsi.
Le violenze  si sono ripetute nonostante la massiccia presenza delle Forze Armate nelle strade. Il governo italiano ed altri governi stranieri hanno messo in allarme i propri concittadini sulla grave situazione sviluppatasi in Thailandia in  seguito alla violazione dello stato di emergenza. Lo scorso anno turisti ed uomini di affari stranieri rimasero bloccati a Bangkok per diverso tempo a causa dell’occupazione di due aeroporti  ad opera di gruppi di una delle fazioni in lotta. 
La Farnesina  ha emesso sul proprio sito tre avvisi di pericolo: il primo chiede agli italiani di rinviare eventuali viaggi previsti in Thailandia,  il secondo consiglia a coloro che si trovino giá in Thailandia, ma fuori Bangkok,  “di non rientrare nella capitale salvo motivi impellenti, se non quando la situazione si sia normalizzata”, il terzo avviso  consiglia  a coloro che si trovino a Bangkok “di rimanere il più possibile in hotel/casa e di evitare in ogni caso luoghi ove siano presenti assembramenti e manifestazioni, prestando la massima attenzione nei propri movimenti”.
Stati Uniti, Giappone, Francia, Gran Bretagna, Corea del sud hanno diramato messaggi analoghi ma l’Autorità del Turismo in Thailandia, preoccupata per i contraccolpi sull’economia nazionale già in forte difficoltà per la crisi globale, ha gettato acqua sul fuoco. “Vogliamo assicurare che la vostra permanenza qui non corre nessun pericolo. La situazione sarà riportata presto, anzi prestissimo sotto controllo”, ha detto il portavoce dell’Autorità del Turismo Panitan Wattanayagorn in un appello televisivo alle comunità estere in Thailandia.
Il primo ministro, da parte sua, in un messaggio televisivo, ha detto di “avere il controllo della situazione” ed il comandante supremo delle forze armate gen. Songkitti Jaggabatara si è impegnato ad usare “ogni mezzo” per stroncare il caos.
Resta in silenzio il re Bhumibol Adulyadei, 82 anni e malandato in salute. Il monarca riscuote la devozione dei tailandesi ed è rispettato da entrambe le fazioni in lotta. Non ha potere politico ma è ritenuto la più alta autorità morale del Paese. In passato il suo intervento è servito a rappacificare gli animi in situazioni di grave disagio sociale. Ora regna la più assoluta incertezza per l’ombra che sovrasta la questione della successione al trono.
Il principe ereditario non è amato e non è all’altezza, secondo l’opinione pubblica,  di succedere al padre e quindi non si sa che decisione prenderà il monarca .
Alfonso Maffettone /Italia Estera



 
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