ROMA, 4 OTT. (Italia Estera) - In Italia ci sono 2 milioni 623 mila famiglie povere: rappresentano l'11,1% delle famiglie residenti per un totale di 7 milioni 537 mila indigenti, pari al 12,9% dell'intera popolazione. Lo stima l'Istat che oggi ha presentato i dati sulla povertà relativa in Italia nel 2006. Anche nel 2005 la povertà stimata riguardava l'11,1% delle famiglie corrispondente al 13,1% degli italiani.
L'Istituto di Statistica classifica come povere le famiglie composte da due persone che hanno una spesa media mensile pari o inferiore a 970,34 euro. L'Istat sottolinea che da quattro anni la povertà è «sostanzialmente stabile così come sono immutate le principali caratteristiche delle famiglie in condizioni di povertà». Il fenomeno resta per lo più diffuso nel Mezzogiorno, fra le famiglie numerose e dove vivono anziani.
Il 65% del totale delle famiglie povere risiede nel Mezzogiorno: il 22,6% dei nuclei residenti al sud risulta infatti sotto la linea di povertà relativa. Soltanto il 7% delle famiglie residenti nel centro-nord risulta invece sotto la soglia di povertà sebbene qui viva il 68% del totale delle famiglie italiane. La regione più povera è la Sicilia che ha quasi una famiglia su tre al di sotto della soglia di povertà (il 28,9%). Molto alta l'incidenza anche in Calabria, con il 27,8 per cento. All'opposto la regione meno «povera» è l'Emilia Romagna con un'incidenza del 3,9%.
Le famiglie con cinque o più componenti presentano livelli di povertà molto alti: quasi un quarto (24,3%) risulta relativamente povero e lo è oltre un terzo (37,5%) di quelle residenti nel Mezzogiorno. Si tratta per lo più di coppie con tre o più figli e di famiglie con membri aggregati, le tipologie cioè che mostrano le incidenze più elevate, rispettivamente pari a 25,6% e 17,8%.
Meno diffusa è la povertà tra le famiglie di genitori soli: è soprattutto nel Nord che la famiglia monogenitore rappresenta una delle tipologie più esposte al rischio di povertà: l'incidenza osservata è dell'8,1%, rispetto alla media ripartizionale del 5,2%. (Italia Estera) .