ROMA, 25 SET. (Italia Estera) - In 10.000 hanno manifestato a Roma per il “Sì” al Ponte sullo Stretto di Messina. Sono arrivati dalla Sicilia in treno, in pullman, in aereo, in automobile. Molti i calabresi, fortissima la partecipazione dei siciliani di Roma e del Lazio.
Un corteo di popolo trasversale ai partiti politici per una battaglia sentitissima e giusta che è di tutti i siciliani.
Si sono mossi in corteo da Piazza Venezia con slogan sulle magliette, giovani , gente matura e di tutti i ceti sociali, bandiere, striscioni e fischietti fino a Piazza Colonna, riempiendola tutta.
Una manifestazione civile, composta ma con la carica di chi si batte per una causa giusta contro un diritto violato.
Moltissimi stretti attorno al Presidente della Provincia di Catania, l’europarlamentare Raffaele Lombardo, animatore di una battaglia autonomista che coinvolge l’intero Sud.
Tra i manifestanti il Presidente della Regione Cuffaro, mezzo Governo e Parlamento siciliano, deputati e senatori, i Presidenti della Provincia di Palermo, Trapani e Ragusa, un forte stuolo di sindaci con la fascia tricolore, sindacalisti e tanta gente comune.
Accanto al palco degli oratori un grande modello del Ponte in gomma. Hanno parlato gli organizzatori della manifestazione, esponenti dei partiti politici di destra, Presidenti delle Province, sindaci, sindacalisti, rappresentanti della Calabria.
Ma i discorsi forti che hanno galvanizzato la piazza sono stati quelli del Presidente della Regione Cuffaro e quello di chiusura di Lombardo.
Entrambi hanno affermato che la manifestazione non ha alcun colore politico ma il solo scopo di essere ascoltati dal Governo per esporre le buone ragioni sulla costruzione del Ponte nell’interesse della Sicilia e della Calabria. Ci sono i soldi, è l’unico progetto della legge obiettivo finanziato quasi al 100%, per quello che manca provvederà la Regione, c’è la condivisione ed il cofinanziamento dell’UE che considera il Ponte opera essenziale del corridoio Berlino-Palermo, c’è pronto il progetto esecutivo ed una impresa che si è aggiudicata la costruzione del Ponte, disponibile ad iniziare i lavori da subito.
Tanto Cuffaro che Lombardo, applauditissimi, hanno ribadito di volersi confrontare con il Governo ma entrambi hanno dichiarato con fermezza di volere percorrere, in caso di sordità del Governo, tutte le strade democratiche per difendere un diritto che considerano essenziale per la Sicilia.
Richiamato da Lombardo, Mimmo Azzia che si trovava nella piazza, è salito nel palco degli oratori per affermare che da tutte le parti del mondo dove ci sono siciliani è venuta la richiesta della costruzione del Ponte con un numero impressionante di messaggi che dicono “Sì” al Ponte, “No” all’ennesimo scippo di Stato.
La chiamata di Azzia sul palco degli oratori ha un significato di straordinaria valenza perché indicativa della considerazione e della volontà delle Istituzioni e della società civile siciliana a volersi aprire nei confronti dei propri corregionali all’estero, a coinvolgerli e chiamarli nelle scelte importanti e, quindi, ad immetterli nella quotidianità civile e politica dell’Isola come concittadini a pari titolo.
Fatto storico, questo, senza precedenti.
Ma sta anche a testimoniare il forte interesse e la gran voglia dei siciliani che vivono all’estero di farsi sentire, di partecipare, di essere presenti e di pesare con la loro voce nei fatti siciliani. In loro è sempre forte ed inossidabile l’amore alla propria isola.
In questa direzione, Sicilia Mondo assicura che non demorderà nel suo impegno di tutela e di “voce graffiante” ma costruttiva dei siciliani all’estero.
Non è più un’utopia perché diventa sempre più realtà una Sicilia di cinque milioni e mezzo di siciliani che si muove e si collega in rete interattiva con i nove-dieci milioni di corregionali tra discendenti, oriundi e naturalizzati presenti in tutte le parti del mondo, spesso al centro del potere economico, culturale e politico nelle società di insediamento.
Cioè, una grande Sicilia dal peso e livello internazionale.(Italia Estera) -