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19 ott 2006FINANZIARIA: Le riflessioni dell’on. Marco Fedi (Unione - Estero)

A ciascuno la propria responsabilità. Il Parlamento migliori la finanziaria. Il governo mantenga gli impegni presi.E poi le riforme …
 
ROMA, 19 OTT. (Italia Estera) -  L’on. Marco Fedi (Unione –Estero) fa un primo bilancio su quanto ottenuto dalla Finanziaria in favore degli italiani all’estero, ricordando i prossimi obiettivi da raggiungere e le riforme da realizzare.  
“La manovra economica che abbiamo davanti, e sulla quale stiamo lavorando, è una Finanziaria che ha dovuto fare i conti con una situazione di bilancio molto complessa e che ha provato a disegnare un nuovo equilibrio tra riduzione della spesa e maggiori entrate senza sacrificare la individuazione di risorse per lo sviluppo. Il Parlamento è chiamato a migliorarla senza stravolgerla ed è quanto stiamo cercando di fare”. “ E’ evidente  - prosegue Fedi - che occorrerà far seguire le riforme alla finanziaria: in sede di bilancio non è possibile trovare tutte le soluzioni ai problemi del Paese. Anche in questo senso il nostro contributo non mancherà. Le comunità italiane all’estero trarranno indubbiamente vantaggio da una seria ripresa economica, una maggiore equità sociale ed una politica estera che ci vede protagonisti, nelle missioni di peacekeeping come nel Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. Ma non basta. In una situazione di bilancio difficile come quella ereditata, i capitoli di bilancio della direzione generale degli italiani all’estero, tra cui i capitoli per la diffusione di lingua e cultura, l’assistenza diretta ed indiretta, i Com.It.Es., il CGIE, saranno salvaguardati e vi sarà un aumento complessivo di due milioni di euro rispetto ai quali saremo chiamati a dare un’indicazione prioritaria.
La legge finanziaria 2007, all’articolo 3, comma 1, lettera e) – ha superato la questione della no tax area per i redditi da lavoro dei residenti all’estero garantendo l’accesso alle detrazioni di carattere generale anche a chi vive fuori d’Italia e produce un reddito soggetto ad IRPEF. Stiamo lavorando ad un emendamento – afferma Fedi -  per  consentire l’accesso anche alle detrazioni per carichi di famiglia che – al momento – risultano escluse.”
 
“In ogni caso  - prosegue Fedi - interverremo con un ordine del giorno che impegni il governo ad affrontare, in termini di equità e parità di trattamento, il tema dell’imposizione fiscale e delle detrazioni per i residenti all’estero.
Abbiamo già firmato un ordine del giorno in commissione Affari Esteri che impegna il Governo a ripristinare le risorse destinate all’indennità di servizio all’estero definendo opportune misure compensative. Su questa materia presenteremo un ordine del giorno anche in aula”.
 
Gli indebiti pensionistici INPS
“Consapevoli della situazione di bilancio e della difficoltà oggettiva di argomentare una sanatoria sugli indebiti pensionistici INPS per tutti i pensionati, - sostiene Fedi -  presenteremo un provvedimento che si concentri solo sulla situazione dei pensionati residenti all’estero per i quali l’INPS non ha ancora a regime un sistema di verifica ed accertamento dei redditi e per i quali tali sporadiche campagne si sono svolte a molti anni di distanza l’una dall’altra creando situazioni di gravissimo disagio per pensionati che sono chiamati a restituire quote di pensione all’INPS. Anche qui puntiamo ad un emendamento in finanziaria.” Apprezziamo lo sforzo che l’INPS sta facendo per migliorare in tutto il mondo il sistema di pagamento delle pensioni consentendo il versamento su conto corrente”.
“Sulla cittadinanza abbiamo presentato una proposta di legge che – insieme a quelle già presentate ed al disegno di legge del governo – consentiranno di arrivare ad un testo unificato che raccolga le esigenze espresse da più parti e, soprattutto, coniughi i principi dello jus soli con lo jus sanguinis e risponda alle giuste richieste degli immigrati in Italia e delle comunità italiane nel mondo”.
 
La riforma del Ministero degli affari esteri e la riorganizzazione della rete consolare
“La Finanziaria fissa le risorse da destinare ai capitoli di bilancio dello Stato. Io credo che noi abbiamo bisogno – davvero bisogno – di riforme. Le riforme ci consentono di uscire dalle emergenze e di avere, tra maggioranza ed opposizione, e nel Paese, un sereno confronto. Sono convinto che su questo terreno siamo davvero chiamati a misurarci con le sfide della globalizzazione, in tutti i settori. Occorre continuare a lavorare per un generale aumento delle risorse finanziarie destinate al Ministero degli affari esteri ma di pari passo dobbiamo avviare una riflessione sulla riforma del Ministero degli affari esteri al fine di migliorare l’assetto organizzativo, soprattutto le competenze tra le direzioni generali tematiche e quelle geografiche, riorganizzare la rete consolare, che significa guardare realisticamente alla rete mondiale senza avere decisioni già assunte, consentendo ai consolati di avere maggiore flessibilità con la gestione della spesa corrente, trovando il giusto equilibrio tra personale di ruolo e personale a contratto, garantendo i diritti di tutti sul posto di lavoro, in maniera paritaria”.
 
“Presenteremo un ordine del giorno – annuncia Fedi -  per un monitoraggio delle esigenze reali degli italiani all'estero e per conferire quindi alle sedi consolari una nuova, efficace impostazione anche sul versante delle tecnologie informatiche. Occorre monitorare con attenzione anche una serie di accordi bilaterali internazionali in materia previdenziale e fiscale nonché, come segnalatoci da più parti, relativamente ai visti rilasciati da altri Paesi ai nostri connazionali all’estero.
Per quanto riguarda il capitoli di bilancio della DGIEePM (Direzione Generale degli Italiani all’Estero e delle Politiche Migratorie) il governo ha preso un impegno di eventuale recupero di risorse dalla tabella A, ed abbiamo apprezzato il lavoro svolto dal Vice Ministro Danieli. Contribuiremo ad indicare le priorità ma chiameremo il governo a rispettare questo impegno”.
 
Per il deputato de L’unione, “l’assegno di solidarietà rimane un punto centrale delle riforme. Si tratta di capire se sarà possibile ottenere questo importante risultato con un emendamento alla finanziaria o se invece si dovrà continuare con l’iter parlamentare già avviato alla Camera. I miglioramenti comunque sono sempre possibili”.
 
Sull’informazione italiana all'estero Fedi sostiene che “prima di parlare di aumenti dobbiamo far partire il percorso di riforma per modificare sia i criteri di erogazione che la sfera di accesso ai contributi, consentendo l’ingresso dei media elettronici.  In questo campo è necessario un riordino complessivo degli interventi. Infine sul fronte dell’informazione radiotelevisiva siamo in attesa che il Consiglio di amministrazione della Rai decida sulle forme, modalità e tempi della “rinascita” di Rai International.
 
Per quanto riguarda la questione Cultura, per Fedi “La riforma della legge 153/71 va avviata al più presto garantendo, in questa fase, le risorse del capitolo 3153. Credo che la riforma degli Istituti di Cultura sia altrettanto urgente analogamente alla necessaria attenzione alle risorse.
 
 Infine i Comites e CGIE  che Fedi nelle sue conclusioni definisce  “insostituibili strumenti di analisi delle nostre realtà”. "Chiedo maggiori risorse per i Comites  ed una riforma del Consiglio Generale degli Italiani all’Estero che dobbiamo portare avanti senza demagogie e strumentalizzazioni.”  (Italia Estera) -
 



 
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