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28 set 2006Firmato un accordo col Museum of fine arts di Boston che ha restituito all'Italia 13 opere

ROMA, 28 SET. (Italia Estera) - Il Museum of Fine Arts di Boston ha restituito all’Italia tredici opere archeologiche di grande prestigio.

Le opere, (nelle foto) portate a Roma nei giorni scorsi, sono state mostrate per la prima volta nel corso di un incontro, durante il quale è stato siglato l'accordo che segna una nuova era negli scambi culturali fra il Museum of Fine Arts di Boston e il Ministero per i Beni e le Attività Culturali.
"Sono orgoglioso di annunciare questa pagina storica nella cooperazione internazionale contro i traffici illeciti di opere d'arte", ha commentato il Ministro Francesco Rutelli. "L'altissimo valore delle opere trasferite ma, soprattutto la qualità e l'intensità del rapporto che oggi abbiamo stabilito con il Museum of Fine Arts di Boston resteranno agli atti come fondamentale momento di reciproco aiuto nella salvaguardia e nella valorizzazione del patrimonio culturale dell'umanità".

E per Rutelli "è motivo di soddisfazione che questo merito vada, oggi, a un museo di enorme prestigio come il Museum of Fine Arts di Boston con il quale sottoscriviamo un accordo che farà sicuramente da riferimento alle prossime e, speriamo, altrettanto proficue intese con altre istituzioni museali nel mondo".

"Il Museum of Fine Arts di Boston e il Ministero per i Beni e le Attività Culturali collaborano per vedere la fine degli scavi e dei commerci illeciti di antichità", ha dichiarato Malcom Rogers, direttore del MFA, che ha poi aggiunto: "il nostro accordo con il Governo Italiano celebra una nuova e stimolante era di collaborazione in cui tutte le parti coinvolte possono condividere il meraviglioso ed enorme patrimonio artistico mondiale".

L'accordo prevede l'impegno del Governo Italiano a concedere prestiti di importanti opere d'arte al MFA per alcuni particolari programmi espositivi. Inoltre include una nuova procedura secondo la quale il MFA e l'Italia instaurano uno scambio di informazioni costante riguardo le future acquisizioni del Museo di opere archeologiche provenienti dall'Italia. Infine prevede la creazione di borse di studio, scambi di know-how riguardo la conservazione delle opere d'arte, le procedure di indagini per il recupero delle stesse e, come già detto, la pianificazione di un programma espositivo.

L'accordo, che segue molti mesi di trattative e due incontri svoltisi a Roma lo scorso maggio e luglio, è stato sottoscritto oggi, alla presenza del ministro Francesco Rutelli, da Malcom Rogers, direttore del Museum of Fine Arts di Boston, e Giuseppe Proietti, Capo del Dipartimento per la Ricerca, l'Innovazione e l'Organizzazione del Ministero per i Beni e le Attività Culturali.  (Italia Estera) - Il Museum of Fine Arts di Boston è, tra i musei americani, il più importante promotore nel rendere fruibili a tutti gli oggetti antichi delle sue collezioni e la loro provenienza, attraverso il sito internet http://www.mfa.org/collections che contiene, a tutt'oggi, 330mila oggetti. E a Boston il Ministro Rutelli sarà in visita alla fine di novembre, per sottolineare la qualità della collaborazione instauratasi fra il Ministero per i Beni e le Attività Culturali e il Museum of Fine Arts.

Per celebrare questo evento straordinario le tredici opere provenienti dal MFA di Boston, saranno in visione al pubblico al Museo Nazionale Romano di Palazzo Massimo alle Terme dal prossimo 10 ottobre per una settimana, prima di essere ricollocati nei musei dei territori di origine.
Si tratta in particolare di un’anfora apula a figure rosse attribuita al Pittore di Dario, risalente al 340-330 a.C. e raffigurante l'assassinio di Atreo, una figura molto cara alla mitologia greca, per mano di Egisto, frutto dell'incestuosa unione tra Tieste e la figlia Melopea; una loutrophoros apula, ossia un vaso decorato nella parte centrale da una scena raffigurante Pelope e Ippodamia su un carro, attribuito al Pittore del Sakkos Bianco del 320-310 a.C.; una statua in marmo raffigurante Vibia Sabina del 136 d.C., proveniente con molta probabilità da Villa Adriana a Tivoli e raffigurante la moglie dell'imperatore Adriano; un supporto triangolare in marmo de 20-60 d.C., frammento architettonico destinato a sostenere un candelabro o una piccola colonna e, presumibilmente, proveniente da Villa Adriana; due nestores, ossia vasi, lucane attribuite al pittore di Amykos, datate intorno al 420-410 a.C.; una kalpis attica a figure rosse proveniente dall’Etruria e attribuita a pittore di Berlino del 485 a.C.; una lekythos attica a figure rosse, attribuita al pittore di Terpaulos, intorno al 500-490 a.C., di cui non si conosce la provenienza ma si tratta certamente di un vaso molto raro per la presenza della decorazione figurata sulla spalla; un cratere attico a figure rosse del pittore della Centauromachia del Louvre, datato 440-430 a.C. e proveniente dall'Etruria; una lekythos attica a figure nere del pittore Diosphos, datata 490 a.C. e di chiara provenienza etrusca, con sù dipinta la scena di una delle fatiche di Ercole; una pelike attica a figure rosse del Pittore di Nausicaa, anch’essa dell’Etruria, risalente al 450 a.C. e decorata con pitture che ricordano il mito di Fineo e le Boradi; un cratere a campana apulo attribuito al Pittore di Hoppin, datato 380-370 a.C. e con dipinte scene di Achille e Troilo sul cavallo; infine una hydria attica a figure nere attribuita alla cerchia del pittore di Antimenes, intorno al 530-520 a.C., proveniente dall'area di Vulci.




 
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