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29 set 2006Rai International. Finalmente un po’ di attenzione, ma… DI EUGENIO MARINO

ROMA, 29 SET.(Italia Estera) - L’interesse che si è finalmente acceso su ciò che Rai International deve essere e fare per soddisfare le attese e le reali esigenze degli Italiani all’estero è un fatto sicuramente positivo. E’ stato formato un gruppo di lavoro, composto da quattro consiglieri del Cda della Rai, con il compito di definire la “mission” della Testata, snaturata negli ultimi cinque anni da una gestione che, per le sue scelte editoriali, ha raccolto, senza distinzione di latitudine geografica e politica, solo severe critiche. Stando a notizie comparse di recente su alcuni giornali e alle dichiarazioni del Sottosegretario Levi agli Stati generali dell’editoria, a quel gruppo di lavoro se n’è ora aggiunto un altro – del quale fanno parte alti dirigenti di viale Mazzini – che starebbe definendo la “nuova” Rai International con l’accordo dello stesso sottosegretario Levi, il quale detiene anche la delega per l’editoria ed è colui che decide se rinnovare o meno la convenzione della Presidenza del Consiglio con Rai International.
Non spetta a me entrare nel merito del “doppio binario” scelto dalla Rai per affrontare e risolvere il problema Rai International, ma due considerazioni mi preme fare. La prima riguarda la composizione del “tavolo” – o dei tavoli – di lavoro. A mio avviso avrebbero diritto di farne parte – o per lo meno di essere costantemente informati e/o consultati ufficialmente – almeno i rappresentanti istituzionali delle nostre comunità all’estero, cioè gli eletti della Circoscrizione Estero al Parlamento italiano che meglio di chiunque altri rappresentano gli utenti di Rai International e meglio di chiunque altro conoscono le esigenze di questi utenti. Inoltre, si potrebbero coinvolgere anche il Comitato di Redazione e le rappresentanze sindacali di tecnici e impiegati di Rai International che nella Testata lavorano e ne conoscono bene pregi, difetti e potenzialità.
La seconda considerazione riguarda i tempi. Rai International, come per l’ennesima volta ha denunciato qualche giorno fa il Cdr con un comunicato stampa, è in uno stato di totale abbandono e presenta uno scenario che definire preoccupante è riduttivo: passi per il direttore plurisfiduciato, ma vi sono produzioni giornalistiche ancora al palo, anche se fanno parte della Convenzione con la Presidenza del Consiglio (per lo più in via di rinnovo); contratti per l’utilizzo di personale esterno, mentre restano inoperose decine di figure professionali interne; riavvio di programmi – totalmente o in parte fatti realizzare in appalto – che ricalcano quelli prodotti dalle altre reti Rai (e trasmesse all’estero proprio da Rai International) e che pesano notevolmente sulle risorse economiche della Testata. Insomma, ce n’è abbastanza per intervenire con urgenza per impedire uno sperpero di denaro pubblico.

Eugenio Marino*/Italia Estera
*Responsabile comunicazione DS all’estero



 
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