ROMA, 16 LUG. (Italia Estera) - All' aeroporto di Fiumicino è arrivato un primo volo con circa 190 europei, la maggior parte dei quali italiani, evacuati ieri dal Libano insieme ad altri occidentali con 9 autobus con i quali hanno attraversato il confine settentrionale con la Siria al valico di Al-Abbudiyeh. L’aereo un Airbus A-321 dell' Alitalia, ha prelevato i passeggeri a Larnaca (Cipro) dove erano arrivati su un C-130 dell’Aeronautica Militare Italiana. Un secondo aereo dell' AirOne con altri 162 rimpatriati è atterrato qualche ora dopo.
Ad accoglierli in aeroporto con bevande, cibo e generi di conforto, volontari della protezione civile del comune di Roma e personale di Aeroporti di Roma. A tutti é stata data la possibilità di mettersi in contatto con i propri familiari per rassicurarli sulle proprie condizioni. Subito dopo l' arrivo, sia gli italiani sia gli stranieri, che sono assistiti dalle ambasciate dei rispettivi paesi, sono stati trasportati in alcuni alberghi della capitale dove si sono riposati prima di far ritorno in aereo o in treno nelle loro città di origine.
Il Vice Presidente del Consiglio e Ministro degli Esteri Massimo D'Alema, che ha seguito costantemente l'organizzazione dell'operazione di rimpatrio dei connazionali dal Libano, si è recato personalmente , ieri presso l'Unità di Crisi della Farnesina per monitorare l'evolversi della situazione e coordinare le iniziative in corso.
Così ieri mattina, come dicevamo sopra, alle ore 9 un convoglio di 9 autobus predisposto dalla Farnesina in stretto coordinamento con l'Ambasciata a Beirut con 410 cittadini italiani e di altre nazionalità soprattutto dell'UE era partito da Beirut per dirigersi a Nord a Latakia in Siria dove dopo una lunghissima attesa sono riusciti a partire. La soluzione scelta è quella che offriva le maggiori condizioni di sicurezza per i connazionali.
Fin da venerdì nelle concertazioni tra le Unità di Crisi europee, il Ministro D'Alema aveva offerto la disponibilità dell'Italia ad includere nel piano italiano anche cittadini di altre nazionalità, in particolare dell'UE.
Dai calcoli della Farnesina rimangono ancora in Libano più di mille connazionali la maggior parte dei quali non ha per ora indicato di voler lasciare il Paese. Per coloro che non hanno potuto raggiungere il convoglio sono allo studio, in coordinamento con i Paesi dell'UE, ulteriori interventi per consentire nei prossimi giorni il loro rimpatrio.
Intanto il cacciatorpediniere "Durand de la Penne" che ha una stazza di 5.400 tonnellate ed una velocità massima di 31 nodi, con 400 uomini d'equipaggio a bordo sta già incrociando in acque internazionali al largo del Libano per decisione del Ministro della Difesa, Arturo Parisi. La nave italiana sarà utilizzata in operazioni di carattere umanitario. Si pensa di avacuare altri cittadini italiani e dell'Unione Europea. Il cacciatorpediniere è attrezzato per la difesa aerea, per il bombardamento controcosta e per appoggio ad operazioni anfibie e terrestri.(Italia Estera) -