OPPORTUNITA’ PER L’ITALIA DI GIOCARE UN RUOLO IMPORTANTE NEI BALCANI
ROMA, 10 LUG. (Italia Estera) - Nuova visita di tre giorni del Presidente Nazionale del Movimento Cristiano Lavoratori, Carlo Costalli, a Sarajevo, dove il Mcl è impegnato in diverse iniziative di cooperazione, su invito dell’Associazione culturale Napredak.
“L’area dei Balcani, Montenegro e Kossovo, è in continua evoluzione – ha affermato al suo rientro in Italia Costalli – e attraversa ancora una fase di tensioni e di instabilità. In questo contesto l’unico soggetto in grado di esercitare un ruolo forte appare l’Unione Europea. Per i Paesi balcanici infatti l’Ue rappresenta un faro verso cui tendere e in ragione del quale modulare le proprie ambizioni e le proprie politiche. Maggiore è il numero dei Paesi dell’area che ottiene un riconoscimento dall’Ue (adesione, associazione e stabilizzazione), maggiore risulta il prezzo in termini di credibilità e possibilità di sviluppo per chi rimane fuori”.
“In tal senso il sogno europeo potrebbe contribuire a mitigare le spinte più retrive all’interno della Serbia e ad evitare il collasso della Bosnia, dove vanno assolutamente disinnescate le spinte all’indipendenza esistenti nella Repubblica Srpska di Bosnia, essendo non più sostenibile lo status quo nel lungo periodo. Bisogna insomma andare oltre l’accordo di Dayton”.
“In uno scenario così complesso, ha continuato Costalli, l’Italia dovrebbe giocare un ruolo importante, se non fondamentale - per la vicinanza geografica, per gli interessi strategici, economici, di sicurezza, e per i legami storici -, facendosi promotrice a livello europeo di una politica attiva nei Balcani per cercare di accelerare il più possibile la definizione di accordi con i vari Paesi dell’area e affrontare speditamente il problema della Bosnia Erzegovina: ma non può farlo un Governo così diviso sulla politica estera”.
Il Presidente Costalli, che guidava una delegazione di cui facevano parte anche Nicola Napoletano ed Alfonso Luzzi, della Presidenza Nazionale Mcl, ha anche incontrato il Presidente della Confederazione Unitaria Indipendente “Sindikat” di Bosnia, Edhem Biber, e diversi rappresentanti della Chiesa cattolica.