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20 ott 2006La messa celebrata a Verona dal pontefice per il Convegno Ecclesiale Nazionale è stato il momento centrale dei lavori promossi dalla Cei.

Presenti anche Prodi e Berlusconi col presidente del Senato Marini
 
VERONA, 20 OTT - (Italia Estera) - Papa Benedetto XVI rivolgendosi ai circa quarantamila fedeli riuniti allo stadio Bentegodi,ha salutato  la Chiesa veronese, che ha ospitato il quarto convegno ecclesiale nazionale, così:"Siamo gli eredi dei testimoni vittoriosi, martiri, santi beati, che hanno lasciato tracce indelebili in duemila anni di storia cristiana".
 A Verona, dove si sono riuniti gli stati generali della Chiesa, anche un episodio di contestazione nei confronti del presidente del Consiglio Romano Prodi  presente con la moglie Flavia Franzoni,  il ministro della Famiglia Rosy e Bindi e quello dell’istruzione Fioroni.
 
 Cori di 'buu', 'vai a casa' e insulti anche pesanti hanno accompagnato  sia all’ingresso che all`uscita dallo stadio Bentegodi di Verona il presidente del Consiglio, Romano Prodi.
Il premier, sorridente con la moglie Flavia accanto, non ha rilasciato alcuna dichiarazione.

Lo staff di Romano Prodi si e` detto "allibito" per la "strumentalizzazione" della  cerimonia con il Papa e denuncia la presenza di una "claque, di un centinaio di giovani" che, all`uscita del Bentegodi, "proprio accanto alle telecamere", ha lanciato fischi all`indirizzo del premier. I collaboratori di Prodi tengono a puntualizzare come l`accoglienza della gente sia stata calorosa:"In tanti si sono avvicinati a Prodi per stringergli la mano chiedendogli di 'tenere duro' ". "Inoltre, lo stesso Pontefice - sottolinea ancora lo staff di Prodi - ha rivolto un caloroso saluto, stringendo loro la mano, al presidente del Consiglio, a sua moglie Flavia che era accanto. Altrettanto caloroso il saluto del presidente della Cei, cardinale Camillo Ruini".
 
La messa celebrata dal pontefice è stata il momento centrale dei lavori promossi dalla Cei. L’abbraccio con la città e il Veneto più in generale è stato totale. Un incontro di circa otto ore iniziato questa mattina alla base dell'aeronautica militare di Caluri sede del reparto mobile di supporto nei pressi di Villafranca dove Benedetto XVI era arrivato a bordo di un airbus 319 poco dopo le 9,30.
Ad accoglierlo, tra gli altri, il cardinale Camillo Ruini, il ministro dell'Istruzione Giuseppe Fioroni in rappresentanza del governo, il presidente del Veneto Giancarlo Galan, le autorità locali. Se per Fioroni la visita "é momento di riflessione perché il comune gestire del valore trova condivisione e una forte appartenenza ai principi e ai temi della comunità ecclesiastica, per Galan è stata l'occasione "per sperare che anche questo pontefice voglia un giorno trascorrere alcuni giorni di vacanza in Veneto".
Verona ha incontrato il Papa subito dopo, sulla strada che da Caluri ha portato il corteo a Verona lungo la statale che attraversa Madonna di Dossobuono, e i popolosi quartieri di Santa Lucia e Golosine. Ad attendere la "papa-mobile", centinaia di persone tra cui molti bambini fatti uscire dalle scuole per l'occasione. Verona è tornata così a incontrare un vicario di Cristo dopo 18 anni dalla visita, allora di tre giorni, di Giovanni Paolo II e anche se in questa occasione l'appuntamento è stato di poche ore la Chiesa veronese si è detta convinta che si tratta di un incontro "che lascerà il segno". A sostenerlo il vescovo di Verona Padre Flavio Carraro che ha vissuto la giornata con un'emozione particolare. "Mi sono commosso - ha spiegato il presule - a vedere tutte quelle persone lungo il percorso. Si sente che da quell'aereo era sceso uno spiraglio di cielo". Il Vescovo, che ha accompagnato il Papa in ogni suo spostamento salendo con lui a bordo della speciale vettura, è stato in questo caso padrone di casa a tutti gli effetti. Concluso l'incontro in fiera dove ha tenuto l'intervento più atteso del convegno ecclesiale, Papa Ratzinger ha raggiunto il vescovado per una colazione con padre Flavio. Da qui il trasferimento all'impianto sportivo per una cerimonia di alta spiritualità ruotata attorno all'omelia papale. Un discorso incentrato sulle certezze della fede, interrotto per ben 18 volte dagli applausi dei presenti. Una celebrazione resa suggestiva anche dai cori e dall'orchestra a fiati che ha accompagnato i 20 canti e che non si è negata nemmeno momenti spettacolari. Come quello della comunione distribuita da 137 sacerdoti sia nella grande platea che sulle gradinate. Sacerdoti individuabili subito dai fedeli perché accompagnati da altrettanti scout dell'Agesci che sorreggevano ognuno un grande ombrello bianco.
 
Alla messa nello stadio hanno assistito molti esponenti politici nazionali. In prima fila, accanto al presidente del senato Franco Marini, il presidente del Consiglio Romano Prodi e l'ex premier Silvio Berlusconi. Il primo era accompagnato dai ministri Giuseppe Fioroni e Rosy Bindi, Berlusconi era con Gianni Letta, Rocco Buttiglione, Gianfranco Fini, Pier Ferdinando Casini. Momenti di breve tensione si sono registrati all'arrivo e alla partenza dei leader di centrosinistra e centrodestra. Molte persone, che dai loggiati esterni dell'impianto potevano affacciarsi nell'angolo di parterre dove arrivavano le auto blu con gli ospiti a bordo, hanno riservato fischi e insulti a Prodi e applausi e cori di incoraggiamento a Berlusconi. Comportamenti per i quali lo staff di Prodi ha denunciato la presenza di una "claque organizzata" nei pressi delle telecamere, dicendosi "allibito" per la "strumentalizzazione" della importante cerimonia. Comportamenti che, comunque, non hanno pesato sulla solennità e sulla regolarità di quanto è avvenuto invece all'interno dello stadio. Ma soprattutto non andranno a intaccare una giornata indimenticabile per i veronesi. Anche per coloro che, pur "lontani" dai problemi della Chiesa, hanno sopportato comunque con "cristiana" rassegnazione, come hanno confermato le forze dell'ordine, i disagi legati alla necessaria sicurezza e tranquillità del grande ospite(Italia Estera) -
 



 
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