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03 nov 2006Il Consiglio degli Abruzzesi nel Mondo va in Cile

L’annuale assemblea del CRAM il 10-11 novembre avrà luogo a Santiago 
L’AQUILA, 3 NOV. (Italia Estera) - L’annuale assemblea del Consiglio Regionale Abruzzesi nel Mondo (CRAM), l’organismo composto da esponenti della Regione (i consiglieri Donato Di Matteo, Giuseppe Tagliente e Camillo Cesarone), dai delegati delle comunità regionali nei cinque continenti, dai rappresentanti di Comuni e Province d’Abruzzo e delle Associazioni che si occupano di emigrazione, per la prima volta si riunirà all’estero. Il 10 e 11 novembre prossimi, infatti, la riunione plenaria si terrà a Santiago del Cile, raccogliendo una precisa proposta avanzata nella seduta d’insediamento del CRAM, lo scorso febbraio, che il Presidente Donato Di Matteo aveva fatto propria, poi votata all’unanimità dall’organismo regionale. Una decisione fortemente apprezzata e condivisa anche dal Presidente della Regione, sen. Ottaviano Del Turco, presente all’insediamento. Il CRAM, dunque emigra verso le comunità abruzzesi secondo un programma già definito anche per i prossimi anni. Nel 2007, infatti, l’assemblea si terrà in Sud Africa, nel 2008 in Australia, nel 2009 negli Stati Uniti. Non può sfuggire il valore d’una tale decisione che, contrariamente al passato quando le riunioni si tenevano nel capoluogo regionale, tende a portare il Consiglio degli Abruzzesi nel Mondo nei vari continenti per consentire l’incontro e la partecipazione ai lavori del CRAM a tutte le comunità dell’area di volta in volta raggiunta. Ha un forte significato simbolico riunire il CRAM nelle varie aree dell’emigrazione abruzzese. Si recupera il disagio d’una separazione fisica e d’una lontananza istituzionale talvolta profonde, almeno tali nell’immaginario degli Abruzzesi sparsi nel mondo. Spesso capita che importanti comunità all’estero mai hanno avuto il privilegio d’una visita delle Istituzioni della la propria terra d’origine per discutere di questioni e problemi sociali, culturali ed economici, ma anche per impostare relazioni che favoriscano opportunità di sviluppo e partnership imprenditoriali e commerciali con l’Abruzzo.
C’è sempre più l’esigenza d’una lettura fedele ed attendibile di ciò che sono oggi le comunità degli Abruzzesi nel mondo. Gente tenace che, superate difficoltà ambientali e culturali talvolta rilevanti, ha saputo mettere a frutto notevoli capacità di lavoro, d’impresa, d’iniziativa, guadagnandosi stima e prestigio nei Paesi d’emigrazione. La determinazione e l’ingegno abruzzese sono ampiamente riconosciuti in ogni Paese e trovano specchio nei ruoli di responsabilità che sempre più frequentemente i nostri corregionali sono chiamati ad assumere, anche nelle rappresentanze civili e parlamentari. Le seconde e terze generazioni dell’emigrazione hanno consolidato la dimensione e il ruolo sociale, civile e produttivo delle comunità abruzzesi, in ambiti intellettualmente elevati in campo imprenditoriale e professionale. Occorre un modo diverso di relazionarsi con le nostre comunità all’estero, che tenga conto di tali positive condizioni e dunque delle opportunità nuove che si offrono all’Abruzzo, nello sviluppo di iniziative e progetti di reciproco interesse. Non sempre, in Italia ed in Abruzzo, si ha nitido il quadro delle situazioni, spesso le valutazioni sono distorte da non adeguata conoscenza delle singole realtà, se non addirittura condizionate dal retaggio di analisi e supposizioni ampiamente superate dall’attualità.  Ne faceva cenno, in un recente incontro ufficiale in Abruzzo, l’on. Marisa Bafile, Segretaria di Presidenza della Camera dei Deputati. In questo contesto possono essere di sicura utilità missioni del CRAM che vanno a verificare direttamente le situazioni e le potenzialità enormi presenti nelle nostre comunità, da un lato rafforzando legami sociali e culturali con l’Abruzzo, alimentando scambi di conoscenze, dall’altro costruendo azioni positive di collaborazione. Peraltro, in tale prospettiva, come non rilevare la felice circostanza per l’Abruzzo di contare su quattro parlamentari eletti all’estero (Angeli, Bafile, Micheloni e Razzi) che a loro volta possono dare un proficuo contributo per il raggiungimento degli obiettivi. Ma soprattutto, strutturando meglio i rapporti con le comunità all’estero, l’Italia e l’Abruzzo possono avere di prima mano una conoscenza più completa diretta e profonda di quei Paesi, assai meglio che dalla nostra diplomazia.
Altro importante impulso ad un radicale rinnovamento, in positivo, delle relazioni con le comunità regionali all’estero lo daranno i giovani, quando si sarà in grado di definire politiche più attente e mirate verso tale generazione di figli e nipoti dell’emigrazione abruzzese nel mondo. E’ quindi assolutamente salutare la presenza nel CRAM di delegati giovani, nominati dalle Federazioni Abruzzesi in esecuzione della legge che ha riformato il CRAM del dicembre 2005, secondo la quale è obbligatorio esprimere almeno un delegato su tre, per le varie aree, con età inferiore ai 40 anni. Ciò ha consentito d’avere nel CRAM una buona presenza giovanile, molto affiatata e concorde nell’individuare nuovi campi d’attività, peraltro sfociata nell’elezione alla vice Presidenza di Anna Maria Michelangelo, giovane avvocato di Maracay, in Venezuela. Ma anche d’avviare una politica più mirata e conforme alle loro esigenze che vedrà un primo importante appuntamento proprio a Santiago, nei giorni 8-9 novembre, con una riunione dei giovani delegati nel CRAM con i loro coetanei delle Associazioni giovanili di Cile, Argentina, Brasile, Uruguay, Paraguay e Venezuela. Gli esiti di questa riunione possono essere molto utili e proficui alla discussione dei problemi ed alle decisioni del CRAM dei giorni seguenti, proprio per correlare sempre più indirizzi e politiche ai nuovi bisogni delle generazioni che formeranno il nerbo decisionale delle comunità abruzzesi nel mondo nei prossimi anni. Con loro e con una visione più al passo con le realtà dei Paesi di cui sono espressione, la Regione e l’Abruzzo intero contano di stabilire una forte collaborazione che rafforzi relazioni culturali sociali ed economiche (turismo, commercio di tipicità regionali,  opportunità d’impresa) nel reciproco interesse.
(Italia Estera) -



 
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