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21 dic 2006I quotidiani non saranno in edicola per cinque giorni consecutivi.

Montezemolo: ''sedersi al tavolo delle trattative è sempre positivo''
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ROMA, 21 DIC. (Italia Estera) -  ''La Federazione della Stampa proclama tre giornate consecutive di sciopero per giovedi' 21, venerdi' 22 e sabato 23 dicembre dei giornalisti dei quotidiani, delle agenzie di informazione, del web e degli uffici stampa pubblici e privati, in modo da impedire la pubblicazione dei quotidiani venerdi' 22, sabato 23 e domenica 24 dicembre''. E' quanto si legge in una nota della Fnsi. I quotidiani quindi, considerando anche il 25 e il 26 dicembre, non saranno in edicola per cinque giorni. Il sito di Italia Estera subirà dei rallentamenti in quanto la redazione aderisce all'iniziativa.

''Il Sindacato dei giornalisti- spiega la nota- e' costretto a una nuova, durissima, iniziativa di sciopero e di protesta contro l'intransigenza degli editori della
Fieg e dell'Agenzia per i contratti nel pubblico impiego Aran che continuano a rifiutare i tavoli contrattuali. La Fnsi sottolinea la gravita' di vertenze contrattuali che determinano una situazione nel settore dell'informazione al limite dell'emergenza democratica''.

''Gli editori della Fieg non solo respingono i pressanti inviti del Ministro del Lavoro ad aprire il negoziato e ignorano i pressanti appelli provenienti dalle Istituzioni, dalla societa' civile, dal mondo della cultura e dello spettacolo e dall'opinione pubblica, ma minacciano la disdetta del contratto vigente e mettono a serio rischio la previdenza autonoma di categoria e tutte le forme di tutela dei giornalisti. La Federazione della Stampa sottolinea la grande unita' e determinazione della categoria, dimostrata dalle iniziative di protesta nazionali e aziendali, come lo sciopero delle firme, le astensioni aziendali, e le forme di applicazione rigorosa del contratto vigente. Gli editori della Fieg si assumono per intero la responsabilita' della piu' dura azione sindacale nazionale mai proclamata dalla Fnsi''.

Nonostante lo sciopero, la Fnsi ''rinnova la propria disponibilita' ad aprire immediatamente, senza pregiudiziali, il negoziato contrattuale ed a partecipare a tutti i tavoli di confronto proposti dal Ministro del Lavoro Damiano sulla previdenza, sul mercato del Lavoro, sulla precarieta' e sugli ammortizzatori sociali dei giornalisti e a quelli annunciati dal Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Levi sulla riforma dell'editoria''.

La Fnsi, continua la nota, ''si dice disposta a collaborare con tutte le aziende del settore della comunicazione e con il Governo per dare un assetto pluralista ed equilibrato ad un settore che si trova al centro di profonde trasformazioni. Occorre pero' che sia garantita l'indipendenza dei media e del giornalismo, la dignita' delle colleghe e dei colleghi dipendenti, autonomi e freelance, e che sia delineato un futuro certo del sistema di tutele previdenziali e sanitarie della categoria''.

Allo stesso tempo, ''il Sindacato dei giornalisti chiama alla protesta i giornalisti degli uffici stampa della pubblica amministrazione e delle aziende private per l'assenza di regole definite nel settore, nonostante la legge 150 approvata sei anni fa preveda esplicitamente il diritto alla contrattazione. La Giunta della Fnsi si riunira' nei primi giorni di gennaio per decidere le nuove azioni sindacali, di mobilitazione e di sciopero dei giornalisti da attuare nelle prime settimane del 2007''. Il contratto di lavoro dei giornalisti è scaduto da quasi due anni.

Il presidente di Confindustria ed ex presidente della Fieg, Luca Cordero di Montezemolo in una nota invita a sedersi al tavolo delle trattative: ''Come imprenditore, consapevole della forza del dialogo, ho la ferma convinzione che sedersi al tavolo delle trattative sia sempre positivo, purche' ne esistano le condizioni. Il mio augurio e' che queste ci siano. Perche' sedersi, con il forte rischio di doversi alzare quasi subito, non solo e' sbagliato, ma puo' rivelarsi dannoso''. (Italia Estera) -




 
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