- CITTA’ DEL MESSICO – Una spedizione archeologica italo-messicana ha scoperto nel Chiapas occidentale, nella selva tropicale, lungo la regione del Rio della Venta, un antichissimo sito archeologico monumentale, attribuito agli indigeni di etnia Zoque, vicini-rivali dei Maya.
Secondo gli esperti le origini risalgono al “Classico terminale”, ovvero il periodo compreso tra l’800 ed il 1000 d.C..
La città, denominata dagli archeologi “El higo”, che letteralmente significa “Il fico” dall’albero che cresce sulla cima dell’edificio principale, si snoda lungo trenta costruzioni in pietra e dispone di una piazza centrale, dominata dall’”Edificio 1”,ovvero una grande struttura in ottimo stato di conservazione. Il suddetto edificio, la cui base misura 11 metri per 27, raggiunge un’altezza di cinque. Al centro della facciata c’è un’enorme scalinata.
Secondo gli archeologi l’”Edificio 1” sarebbe un “falso palazzo”, in in quanto si tratterebbe di una struttura solida, senza ambienti interni, il che induce a pensare ad un mausoleo o ad una tomba reale.
Gli indigeni Zoque sono un gruppo etnico ancora poco noto al grande pubblico, ma le ricerche archeologiche e linguistiche negli ultimi venticinque anni hanno dimostrato che ebbero un ruolo fondamentale nello sviluppo culturale della Mesoamerica.
E’ ormai certo, infatti, che gli Olmechi, la prima grande civiltà mesoamericana, parlassero una lingua Zoque. Sempre agli indigeni Zoque si attribuisce poi l’invenzione della scrittura e del tipico calendario mesoamericano, detto “Cono lungo”.