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15 giu 2001Aumenta in Malesia il “made in Italy”

- ROMA – La richiesta di rinnovare i macchinari malesi per rispettare gli standard internazionali, che già nello scorso anno ha determinato una crescita di quattrocento miliardi di lire per l’import di macchinari “made in Italy”, potrebbe far aumentare ancora la presenza dell’Italia a Kuala Lumpur.
A tal fine venti aziende italiane hanno preso parte all’Esposizione della Tecnologia, Automazione, Macchinari ed impianti industriali. La collettiva italiana ha riscosso giudizi positivi sia per l’alto livello tecnologico, sia per la flessibilità e la robustezza delle apparecchiature presentate.
Se il “made in Italy” è, dunque, apprezzato dall’economia malese, è certo che Kuala Lumpur mira all’industria elettrica ed elettronica per incrementare le proprie esportazioni. Il settore, infatti, è in così forte crescita che molte società estere si mostrano sempre più interessate ad investire in Malesia.
Il governo malese ha poi abolito alcuni vincoli per gli stranieri. Dal 25 aprile, infatti, è molto più facile l’acquisto di un immobile nel Paese. La nuova normativa stabilisce la possibilità per tutti gli stranieri di acquistare proprietà residenziali e commerciali, come uffici e lotti industriali per progetti esistenti o futuri, con un prezzo superiore ai centotrenta milioni di lire. Inoltre, per le compravendite con valore inferiore agli undici miliardi di lire non è più obbligatoria l’iscrizione al registro della Foreign Investiment Committe.




 
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