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03 giu 2007Prodi contestato a Trento da militanti del comitato ‘No-Dal Molin’

TRENTO, 3 GIU (Italia Estera) -  Romano Prodi é stato contestato da una trentina di militanti del comitato ‘No-Dal Molin’ mentre parla di economia nella sala dell’Auditorium di Santa Chiara, a Trento. Gli attivisti che si oppongono all’ampliamento della base militare di Vicenza espongono a sorpresa bandiere e urlano slogan contro l’Esecutivo ma non convincono il premier che, poco prima di lasciare la città, conferma le decisioni già prese. Il presidente del Consiglio risponde ai manifestanti al termine del Festival dell’economia al quale era stato chiamato a partecipare per illustrare le linee della politica economica del Governo. E proprio mentre stava parlando all’Auditorium sono cominciate le contestazioni, interrotte solo dopo che la portavoce del comitato è stata invitata a salire sul palco, dal moderatore Ferruccio de Bortoli, per esporre le ragioni dei ‘No-Dal Molin’.
Cinzia Bottele, ha raccontato davanti ad un gremito parterre, la lotta che sta portando avanti da un anno per evitare che venga costruita una base vicina al centro storico, a pochi metri dalle case e a poco più di un chilometro dalla basilica Palladiana di Vicenza.
 
 “Al presidente del Consiglio - ha spiegato dopo parlando con i  giornalisti - ho dato la mano e gli ho detto buongiorno, come si fa tra persone civili, ma lui era livido. Mi ha risposto a denti stretti. Poi mi è spiaciuto anche il suo successivo silenzio. Il presidente del Consiglio non può far finta che non sia successo nulla. La politica non è silenzio, la politica è risposta”.
“Abbiamo voluto portare un nuovo grido d’aiuto per Vicenza e mi dispiace sia stato lasciato cadere nuovamente nel vuoto - spiega -. E’ la negazione della politica. Dai nostri politici mi aspetto il coinvolgimento della gente non scelte cadute dall’alto, non silenzio e derisione”.

Poi parla della nascita del gruppo No Dal Molin. "Ognuno di noi si è ritagliato uno spazio in quest’anno per protestare, sempre con civiltà. E’ un miracolo: abbiamo coinvolto gente diversa, giovani donne, pensionati, gente di mezza età, con i capelli bianchi, tutti uniti e solidali. Per questo è nato un senso di comunità che è splendido. Ci sono anche ragazzi dei centri sociali con i nostri ragazzi. Ma abbiamo sempre concordato tutto”. Cinzia conclude parlando delle proteste. "Manifestiamo in modo civile ma incisivo per difendere Vicenza. Chiediamo di essere rispettati. La vicenda Dal Molin non riguarda solo Vicenza, interessa tutta l’Italia e i suoi indirizzi di politica internazionale. Per questo le nostre istanze non possono essere accolte nel silenzio. E’ una questione di rispetto”.
Prodi  al termine del suo intervento di politica economica é lapidario:  “La decisione politica è stata presa. Ora - sottolinea - il discorso riguarda solo l’aspetto urbanistico sul quale anche le autorità locali sono chiamate ad avere un ruolo. Ma dal punto di vista del Paese, lo ripeto, la decisione é stata presa, ed è una decisione che noi manteniamo”.(Italia Estera) -



 
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