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24 ago 2007ICE: l’editoria italiana torna alla FIERA DEL LIBRO DI PECHINO

Lo stand Italia ospiterà 22 case editrici dal 30 agosto al 3 settembre
 
ROMA, 24 AGO. (Italia Estera) -  Sono pronti ad incontrare le case editrici cinesi e cogliere le opportunità offerte da questo grande mercato 30 editori in rappresentanza di 22 case editrici, che saranno presenti nello stand Italia organizzato dall’Istituto nazionale per il Commercio Estero (ICE) in collaborazione con l’Associazione Italiana Editori (AIE), alla Beijing International Book Fair.
 
Si tratta di piccoli e grandi editori  – specializzati in narrativa, testi per l’insegnamento delle lingue straniere, testi scientifici e di storia, libri d’arte, architettura e design, libri di viaggio e svago,  manualistica e testi professionali, economia, management e libri per ragazzi.
La qualificata  presenza di editori italiani e la loro crescita numerica rispetto all’edizione 2006 della Fiera, testimonia l’efficacia della strategia promozionale elaborata congiuntamente da ICE e AIE per affrontare il mercato del dragone.  Una missione di editori italiani tenutasi a Pechino lo scorso febbraio ha permesso di verificare quali sono le effettive  possibilità di mercato e, allo stesso tempo, ha consentito l’immediato avvio e il perfezionamento di numerose collaborazioni con le case editrici cinesi.
 
La Cina è un paese diverso rispetto anche solo a due anni fa, più aperto ed interessato alla cultura straniera, un  mercato enorme  a cui vendere i diritti. Nel 2006 sono stati pubblicati dalle case editrici cinesi 793.727 titoli (oltre 123.617 le novità) e vendute 6,5 miliardi di copie (in crescita rispetto all’anno precedente) costituite per il 53,6% da libri di testo. In Cina il prezzo medio di un libro di fiction si aggira intorno ai 2,34 euro, non-fiction 2,45 euro e un libro per bambini 1,82 euro.
“La crescita del potere d’acquisto della popolazione cinese - come afferma il Direttore di ICE Pechino, Antonino Laspina – “sta determinando profondi cambiamenti nelle abitudini e nei consumi culturali del paese, con un boom delle vendite di autori stranieri, libri d’arte, di viaggio e libri sulla cultura cinese, crescita favorita anche dalla nascita e sviluppo di case editrici con approcci fortemente market-oriented”.
 
Il forte interesse per l’editoria straniera è dimostrato dall’interscambio di copyright. Da un aggiornamento dell’indagine sul mercato editoriale in Cina della Beijing Topview Consulting, emerge che nel 2006 la Cina ha importato 10.950 titoli (in lieve crescita rispetto al 2005) e ne ha esportati 2.050 (in costante crescita dal 2003). In Cina l’import-export del copyright presenta un forte scompenso a favore dell’import, ma questo trend si è attenuato negli anni. Nel 2006 a fronte di un libro esportato, la Cina ne ha importati più di 5 (nel 2003 a fronte di un libro esportato ne ha importati 15). La presenza di un numero crescente di  editori italiani alla fiera di Pechino testimonia come oggi l’Italia voglia colmare il gap che non le permette di figurare nella graduatoria dei principali paesi fornitori di copyright della Cina. Una graduatoria in cui Stati Uniti e Regno Unito si dividono il 40% del mercato, seguiti da Taiwan, Giappone, Corea e Germania.  (Italia Estera).
 
 
 
CINA : distribuzione delle vendite in valore per genere –2006
 
 
 
GENERE
%
Libri di testo
53,6
libri culturali e d’istruzione
26,6
libri di scienze naturali e tecnologie
7,1
libri di scienze sociali
6,8
Libri di letteratura e arte
4,9
libri per bambini/ragazzi
2,6
Fonte: GAPP (General Administration of Press and Publication)
 
 
 
 
CINA : i principali paesi esportatori di copyright - 2006
 
 
USA
2.957
Regno Unito
1.296
Taiwan
749
Giappone
484
Corea
315
Germania
303
Francia
253
Fonte: GAPP (General Administration of Press and Publication)
 
 
 



 
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