ROMA, 11 OTT, (Italia Estera) - Lunedì 15 ottobre si rimetteranno in moto le trattative fra l’Italia ed il Kazakhstan che ha messo a punto una piattaforma di richieste per una migliore gestione all’interno del consorzio guidato da Eni e incaricato dello sviluppo del maxigiacimento petrolifero di Kashagan. L’impianto è ora al centro di una controversia fra i due paesi per motivi di carattere ambientale ed economico.
Il presidente del Consiglio Romano Prodi (nella foto) nei giorni scorsi ha visitato il giacimento sul mar Caspio con il Ministro del Commercio estero Emma Bonino e con l’Amministratore delegato dell’Eni Paolo Scaroni. “Questa è una delle più grandi realizzazioni dell’Eni ed è esempio di lavoro di avanguardia italiana”, ha esclamato il premier nell’osservare i risultati dell’opera svolta sul campo petrolifero di Kashagan. Prodi ha fatto pressioni per un superamento delle difficoltà causate dalle nuove leggi kazake sugli investimenti stranieri . “Più in fretta si fa, meglio è. Chiedo a tecnici e a gestori di fare questo sforzo, questo grande sforzo. Avrebbe un ampio significato politico, c’è in gioco il rapporto fra due popoli”, ha detto il presidente del Consiglio.
L’obiettivo è risolvere il contenzioso con le autorità di Astana che nelle scorse settimane sono arrivate a bloccare i lavori per motivi ambientali e a minacciare richieste di risarcimento per l’aumento dei costi. Il ministro dell’Energia kazake Suat Mynbayev ha definito le richieste avanzate dal suo Paese “negoziabili” ed ha usato toni più concilianti rispetto al passato.
“La questione centrale è riequilibrare gli interessi economici”, ha detto il ministro alla delegazione italiana.
L’ad dell’Eni Scaroni, dal canto suo, si è dichiarato ottimista e ha giudicato ragionevole il termine della fine dell’anno per chiudere la trattativa. “Andiamo avanti velocemente verso un’intesa, c’è fiducia, sono stati fatti passi avanti’’.
Nel forum economico svoltosi fra Italia e Kazakhstan, il presidente Nursultan Nazarbayev, hanno scritto i giornali, ha detto a Romano Prodi che la disputa con il consorzio a guida italiana sui ritardi e sui crescenti costi nello sviluppo del giacimento di Kashagan può essere risolta senza riscrivere il contratto. Una assicurazione che ha rallegrato Romano Prodi.
Il presidente del Consiglio si è compiaciuto del fatto che il Kazakhstan non vuole cambiare la sua politica di apertura verso le imprese straniere e vuole rispettare pienamente la normativa internazionale.
Prodi ha ricordato alle autorità di Astana di aver lavorato a lungo a Bruxelles, quando era commissario UE, per definire una strategia di attenzione verso le repubbliche centro-asiatiche e di essere ora pronto a farlo negli altri forum in cui il Kazakhstan vuole entrare, primo fra tutti il Wto. (A.M/Italia Estera).