ROMA, 9 NOV. (Italia Estera) - - QUESTA LA NOTA DIFFUSA DA l'ITALIANO:
E’ preoccupante il concetto di libertà che traspare dai comunicati del Viceministro Danieli e dell’Ambasciatore italiano in Sud Africa (vedi servizio Italia Estera) Per Danieli sembra essere abominevole che il direttore de L’Italiano sia un “ex missino già collaboratore di Tremaglia”. Curiosa la sua affermazione secondo la quale un quotidiano stampato anche a Buenos Aires non sarebbe un giornale d’emigrazione. Sicuro che il ritardo col quale egli si è presentato all’incontro con l’Hip Alliance fosse dovuto al ritardo “del volo di linea”?
L’ Ambasciatore italiano in Sud Africa, Alessandro Cevese, invece, riferendosi alla vicenda del Safari di Danieli, ritiene “di per sè grave” “la violazione della privacy con la riproduzione su un organo on line di alcune fotografie”. E’ davvero convinto che sia così grave fotografare in un’area aperta un personaggio pubblico come un Viceministro? E’ lui che ha proposto il Safari? Bravo, gliene sia dato il giusto merito.
Siamo d’accordo con lui nel lodare i connazionali di Città del Capo che hanno pazientemente atteso al Club Italiano, dove, come scrive, “purtroppo siamo giunti con tre ore di ritardo a causa di un guasto tecnico ad un aereo che aveva costretto alla chiusura temporanea di quell’aeroporto”. Gli chiediamo: da dove arrivava l’aereo sul quale viaggiava il Viceministro?
Che poi, malgrado la partenza, la visita si sia svolta bene, lo abbiamo onestamente registrato: basta leggere l’articolo in prima pagina del 5 novembre.
In realtà non abbiamo fatto altro che esercitare il nostro diritto di cronaca e di critica politica. Il Viceministro Danieli non tollera e dice di aver dato mandato ai suoi legali di adire le competenti sedi giudiziarie. Per cosa? Forse per lesa maestà. Vedremo.
Le sue continue allusioni, mai documentate, a “uso di strutture, personale, risorse pubbliche” di altri o sono squallide e destituite da fondamento oppure devono essere da lui denunciate e provate. (La Redazione de L’Italiano)