Fondato nel 2000 Direttore Responsabile Giuseppe Maria Pisani                  
HomeArgomentiArchivioNewsletter gratuitaChi siamoI nostri serviziContattiSegnala il sito
 
Cerca nel sito
»www.ItaliaEstera.tv
»Paolo Gentiloni é il Ministro degli Esteri italiano
»Emigrazione: Note storiche per non dimenticare - Quanti sono gli italiani all'estero?
»Direzione Generale per gli Italiani all'Estero
»Rappresentanze Diplomatiche - in aggiornamento
»AIRE Anagrafe degli Italiani all'Estero
»Servizi Consolari per gli italiani all'estero
»Autocertificazione
»Patronati italiani all'estero
»Cittadinanza Italiana all'Estero
»Il voto degli italiani all’estero
»COMITES
»CGIE Consiglio Generale degli Italiani all'Estero
»Assessorati Regionali con Delega all'Emigrazione e all'Immigrazione
»IL PASSAPORTO ELETTRONICO
»Viaggi Usa, comunicare i dati in anticipo - Registrazione anche da turisti italiani
»STAMPA ITALIANA ALL'ESTERO: quanta, dove, quanti fondi, chi li prende
»LA CONVENZIONE ITALIA-STATI UNITI PER EVITARE LE DOPPIE IMPOSIZIONI FISCALI
»La convenzione Italia-Canada per evitare le doppie imposizioni fiscali
»Ascolta la radio di New York: ICN
RomaneapoliS
www.romaneapolis.tv


Il voto degli Italiani all'Estero

Elezioni Politiche 2008

Elezioni Politiche 2006


Infocity
Messaggero di sant'Antonio
Italiani d'Argentina
  
27 gen 2008CRISI DI GOVERNO: Veltroni: "Un anno per le riforme", Berlusconi: Paese umiliato, si voti.

In attesa delle decisioni del Presidente Napolitano i due schieramenti non modificano di una virgola le loro posizioni.
Servizio di Beppe Nisa
ROMA, 27 GEN  (Italia Estera) - Domani riprendono al Quirinale le consultazioni che entreranno nel vivo e che si concluderanno martedì. Sarà il turno della Lega, dell'Udc, del Prc e di An confrontarsi con il Capo dello Stato, per verificare se e quanto spazio di manovra ci sia ancora per un esito diverso dalla convocazione dei comizi elettorali. Il giorno dopo toccherà ai due partiti italiani più forti, Forza Italia e Partito democratico, andare allo Studio alla Vetrata. A quel punto, Napolitano avrà un quadro completo della situazione, e potrà interrogare anche i suoi predecessori (Francesco Cossiga, Oscar Luigi Scalfaro e Carlo Azeglio Ciampi) attesi al Quirinale subito dopo le ultime due delegazioni dei partiti.
 
In attesa delle decisioni del Presidente Napolitano i  due schieramenti non modificano di una virgola le loro posizioni. A complicare ulteriormente il quadro politico  in serata c'è stata, al Tg1, la proposta di Giuliano Ferrara che sia Veltroni a chiedere di guidare un governo per le riforme per cercare poi in Parlamento una maggioranza. Immediata la smentita venuta dall'ufficio stampa del Pd.
Walter Veltroni e Massimo D’Alema, parlando in due manifestazioni distinte, offrono al centrodestra e a Silvio Berlusconi la disponibilità a partecipare ad un governo di “responsabilità nazionale” (Veltroni), un governo che raccolga le “forze principali del Paese” (D’Alema). In pratica, un governo di larghe intese che riformi almeno il "porcellum" prima di riportare gli italiani alle urne. Un tentativo estremo, che di fatto archivia l’esperienza dell’Unione, ma che viene condotto con la consapevolezza che le possibilità di riuscita sono pochissime. E non a caso sia Veltroni che D’Alema usano toni da pre-campagna elettorale, di fatto preparandosi ad una sfida che, secondo i prodiani, sconfina nell’azzardo: andare alle urne col solo Pd o quasi, al massimo alleati con qualche altro partito "moderato" del centrosinistra che potrà condividere il programma del Pd. “Invito tutti alla responsabilità nazionale, faccio un appello sincero al senso di responsabilità nazionale di tutte le forze politiche, nell’interesse del paese”. Ha detto Walter Veltroni, leader del Pd, nel discorso conclusivo del Forum Nazionale del Pd sull’Ambiente : “È necessario riscrivere le regole del gioco. Noi siamo disposti a farlo; siamo convinti che sia possibile prendere 8-10 mesi, forse un anno, per avviare la stagione delle riforme: cambiare la legge elettorale, i regolamenti parlamentari, dimezzare il numero dei parlamentari”.  
 
Agli appelli del Pd perché si eviti lo scioglimento del Parlamento e si facciano invece insieme le riforme più impellenti, Silvio Berlusconi ha replicato oggi rivolgendosi agli 850 militanti e dirigenti azzurri riuniti a Riva del Garda per un convegno organizzato da Roberto Formigoni: “Milioni di italiani si riverserebbero a Roma se non ottenessimo presto di andare al voto”. Berlusconi, che è intervenuto telefonicamente, ha parlato di un "Paese sfiduciato, spaventato, umiliato da alcuni fatti, come quello di Napoli o da quello del Papa impossibilitato a parlare in un libero Ateneo". "In questa situazione - ha detto il Cavaliere nel suo colloquio telefonico con Formigoni - il Paese ha urgente bisogno di un governo pienamente operativo e che metta insieme gente che la pensa allo stesso modo. Anche la sinistra dovrà convincersene". "Tra l’altro - prosegue - fino all’altro giorno, tutti dicevano "dopo Prodi si va ad elezioni" ed oggi per convenienza cambiano parere"
.
Il leader di An Gianfranco Fini non si stanca di ripetere che non ci sono alternative alle elezioni anticipate. “D’Alema lo sa bene, la Costituzione prevede che per riformare la medesima occorrano due letture a distanza di tre mesi l’una dall’altra. Anche la più piccola modifica alla Costituzione significa un governo che deve stare in carica non meno di dieci mesi, il che vuol dire andare all’anno prossimo. L’Italia non è nelle condizioni di rimanere senza Esecutivo per così tanto tempo”.
Così Gianfranco Fini ha risposto a chi ha parlato di irresponsabilità di chi vuole una resa dei conti elettorale. "D’Alema unisce la sua voce a quella di tanti altri esponenti del centrosinistra. Oggi non ci sono le condizioni politiche nè per fare le riforme istituzionali nè per la legge elettorale". "Lunedì - ha aggiunto Fini - chiederemo al Presidente della Repubblica di prendere atto che non ci sono le condizioni né politiche nè numeriche perchè nasca un nuovo governo e quindi come la Costituzione espressamente prevede chiederemo di firmare sollecitamente il decreto di scioglimento delle Camere".
 
 Il segretario dell'Udc Lorenzo Cesa, il più sensibile nel centrodestra all'idea di un "governo di responsabilità nazionale", sembra ormai rassegnato al ritorno alle urne a primavera:"Solo un miracolo può consentire che la legislatura vada avanti" . Per Pier Ferdinando Casini "L’Udc è un partito serio, noi siamo gente seria e ritenere che un governo istituzionale si faccia a prescindere da Forza Italia è senza senso", secondo il leader dell’Udc, che, in un’intervista al quotidiano dei vescovi Avvenire, spiega di non escludere l’ipotesi che si vada subito ad elezioni, ad aprile. "Ho appena avuto un incontro con i pubblicitari...". Casini non azzarda pronostici sul risultato di un voto eventuale. "Io dico che presto, prestissimo, ci riuniremo e discuteremo su quali basi di programma e su quali ipotesi politiche convergere", afferma l’ex presidente della Camera in riferimento agli equilibri nel centrodestra. "Silvio, riflettiamo bene su ogni passaggio, studiamo l’intesa in ogni dettaglio... Abbiamo un’occasione straordinaria davanti e sarebbe assurdo se tra un anno venissero fuori incomprensibili dissapori".
Il presidente della Camera, Fausto Bertinotti, in serata, parlando alla trasmissione "Che tempo che fa" di Raitre, ha auspicato "una legge elettorale trasparente" e "condivisa" prima di tornare alle urne. "Perché votare con una cattiva legge?" si é chiesto Bertinotti osservando che "non si trova nessun avvocato difensore" per l'attuale sistema di voto. Nonostante questa esortazione del presidente della Camera, la politica italiana corre come un treno verso le elezioni, e appaiono disperati i tentativi di dare uno sbocco diverso alla crisi apertasi con la caduta al Senato di Prodi.  
Il Cavaliere, sottolineando con perfidia che i governi di Romano Prodi sono finiti sempre allo stesso modo, sia col maggioritario sia con l'attuale legge elettorale, assolve il 'porcellum'. All’unisono Berlusconi e Fini, aperti alla collaborazione con la futura opposizione, affermano che niente impedisce di farli dopo le elezioni.
 
Il presidente Napolitano non ha concluso ancora il primo giro di consultazioni che la campagna elettorale  è già partita alla grande.
 
Beppe Nisa/Italia Estera



 
Opzioni


Stampa  Stampa

Invia ad un Amico  Invia ad un Amico


Copyright © Italia Estera 2001- 2014. Tutti i diritti riservati