NAPOLI, 29 GEN (Italia Estera) - Il Tribunale del Riesame di Napoli ha trasformato il provvedimento degli arresti domiciliari in obbligo di dimora per Sandra Lonardo (nella foto), presidente del Consiglio regionale della Campania, ma potrebbe essere un provvedimento di breve durata.
Entro il 3 febbraio prossimo, infatti, sulle misure cautelari emesse nell'ambito dell'inchiesta che ha coinvolto il presidente del consiglio regionale della Campania e altri esponenti dell'Udeur, dovrà pronunciarsi il giudice per le indagini preliminari di Napoli. Il gip di Napoli è "entrato in gioco" nella vicenda giudiziaria dopo che il gip del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere Francesco Chiaromonte, una volta firmati i provvedimenti di arresto, ha dichiarato la propria incompetenza territoriale, trasmettendo gli atti alla magistratura partenopea.
Il gip di Napoli deve pertanto pronunciarsi entro venti giorni dall'esecuzione degli arresti, altrimenti le misure cautelari non sono più efficaci. All'ufficio gip comunque, al momento, non è stato trasmessa alcuna richiesta da parte dei magistrati della procura di Napoli - il procuratore Giovandomenico Lepore, il procuratore aggiunto Giuseppe Maddalena e il sostituto Francesco Curcio - nuovi titolari dell'inchiesta.
I pm, a quanto si è appreso, dopo aver letto il dispositivo del Tribunale del Riesame (riguardante la posizione della Lonardo e di altri indagati) stanno concludendo l'esame degli atti e domani dovrebbero inoltrare le richieste al gip. Secondo indiscrezioni, per quanto riguarda la posizione della Lonardo, i pm potrebbero non richiedere alcun provvedimento cautelare, in linea con la posizione assunta ieri sera durante l'udienza davanti al Riesame, nel corso della quale i rappresentanti dell'accusa si erano pronunciati per l'annullamento degli arresti domiciliari ritenendo cessate le esigenze cautelari.
La situazione si presenta comunque assai complessa e con pochi precedenti. In ambienti giudiziari si sottolinea, tra l'altro, che la decisione del Riesame si riferisce a una valutazione di atti compiuti da un giudice non competente, che perderà la sua efficacia appena sulla vicenda interverrà il giudice competente.
Sandra Lonardo Mastella apprese le decisioni del Tribunale del Riesame è uscita dalla villa di Ceppaloni dove era agli arresti domiciliari da circa due settimane per parlare ai presenti. ''Un esilio, una misura che, confesso, non capisco, un'altra umiliazione incredibile e immeritata''.
La moglie dell'ex Guardasigilli e' stata accolta dagli applausi di amici e sostenitori che sin da stamani attendevano notizie dinnanzi alla residenza di Ceppaloni ed ha parlato per pochi minuti ai presenti, servendosi di un microfono. Aveva accanto a a se' il marito, Clemente Mastella.
L'ex guardasigilli chiede che la procura di Santa Maria Capua Vetere convochi il giornalista Marco Travaglio, quale persona informata sui fatti, nell'ambito delle indagini in corso sulla fuga di notizie relativa ai provvedimenti emessi lo scorso 16 gennaio a carico di numerosi esponenti dell'Udeur, tra i quali la moglie, Sandra Lonardo. "Chiedo ufficialmente - ha detto Mastella - che la procura di Santa Maria Capua Vetere, nel suo riconosciuto equilibrio, convochi il giornalista Marco Travaglio per sentirlo nell'ambito delle indagini sulla fuga di notizie. Travaglio deve spiegare - ha proseguito Mastella - com'era a conoscenza di certe notizie sulle indagini in corso che ha pubblicato in un suo libro finito di stampare nel mese di novembre scorso". "Tutti sapevano - ha concluso l’ex guardasigilli - molti giornalisti compresi, tranne me che ero il ministro". (Italia Estera).