Si tratta di un agente delle Nazioni Unite: era stato ferito ieri durante gli scontri avvenuti a Kosovska Mitrovica, nel nord del Paese, con i manifestanti serbi
PRISTINA, 18 MAR. Un agente di nazionalità ucraina della polizia delle Nazioni Unite è morto per le conseguenze delle ferite riportate durante gli scontri avvenuti ieri a Kosovska Mitrovica, nel nord del Kosovo, con i manifestanti serbi. Lo riferisce il portavoce della polizia Veton Elshani a Pristina.
In totale, 63 agenti di polizia della forza Onu per il Kosovo erano rimasti feriti ieri, dieci di loro in modo grave. Feriti anche 70 serbi e otto soldati francesi della Kfor.
I disordini erano scoppiati dopo l'irruzione delle forze internazionali nella sede di una corte distrettuale, occupata da manifestanti serbi contrari all'indipendenza del Kosovo. L'operazione ha portato all'arresto di 53 manifestanti all'interno dell'edificio, ma la folla riunita all'esterno ha tentato di impedire che i fermati venissero portati via dalla polizia.
Durante gli scontri i manifestanti hanno lanciato sassi e bombe incendiarie contro le forze internazionali danneggiando e dando alle fiamme diversi veicoli Onu e Kfor e ferendo i militari. Contro di loro sono stati usati gas lacrimogeni e granate accecanti. Le forze Onu, nonostante il ritiro, continueranno, secondo quanto reso noto, a controllare gli accessi a Mitrovica.
Il portavoce della Nato ha detto: ''Risponderemo con fermezza''. Dura condanna della Ue: ''Questa violenza non serve a nessuno''. Mosca: ''Limitare le violenze''. Nessun problema nel settore italiano tra Belo Polje, Pec, Decani e Djakovica dove sono dislocati i soldati della brigata Aosta, l'unità che guida la 'Multinational Task Force West'. Le fonti della Brigata Aosta precisano che ''non ci sono italiani nell'area interessata dagli scontri''.
Tadic ha detto: "Questo tipo di reazione dura, con un eccessivo ricorso alla forza da parte delle forze di polizia dell'Unmik e della Kfor, che sono d'altra parte responsabili della sicurezza di tutti i cittadini del Kosovo, potrebbe portare ad un'escalation di violenza nella regione". Nella sua dichiarazione, il presidente serbo ha anche invitato i serbi del Kosovo ad evitare ogni provocazione ed ha chiesto ai loro leader di fare tutto quello che è in loro potere per riportare la situazione alla calma.
La Russia si unisce all'appello di Tadic. "Non ci può essere un ritorno alla violenza e al conflitto: la presenza internazionale deve mostrare un freno al ricorso all'uso della forza e devono agire in stretta aderenza al mandato dell'Onu", ha dichiarato il ministero degli Esteri russo, dopo gli incidenti, i più gravi dalla dichiarazione uniltareale d'indipendenza del Kosovo.
La rivolta, a un mese esatto dalla secessione di Pristina, è per Mosca "un diretto risultato della dichiarazione unilaterale di indipendenza del Kosovo e il rifiuto di questo atto illegale da parte dei serbi che vivono nella regione", continua la dichiarazione riportata dal sito della radio serba B92. "E' ovvio che la situazione può essere normalizzata solo dal ritorno del processo del Kosovo in una cornice di legalità internazionale, per trovare una base per il dialogo tra Belgrado e Pristina" conclude il comunicato.
la presidenza di turno slovena dell'Unione europea "condanna duramente le violenze " a Mitrovica, rimarcando che "che un Kosovo multietnico può essere costruito solo attraverso la cooperazione di tutte le sue comunità, nel pieno rispetto dello Stato di diritto e della democrazia".
L'Alto Rappresentante per la Politica Estera e di Sicurezza Comune dell'Unione europea, Javier Solana, chiede il ritorno immediato alla calma a Mitrovica. "Voglio esprimere la mia profonda preoccupazione per la violenza che si sta verificando oggi a Mitrovica e sono rattristato per le persone ferite", afferma Solana in una nota diffusa a Bruxelles.
"Quello di cui adesso abbiamo bisogno - prosegue il 'ministro degli Esteri' Ue - è un ritorno alla moderazione da parte di tutti. Questa violenza non porta da nessuna parte e non serve a nessuno. Chiedo a tutti coloro che possono calmare la situazione di fare il possibile".
Solana ribadisce quindi il suo "pieno sostegno agli sforzi della Unmik e della Kfor (rispettivamente le due missioni internazionali delle Nazioni Unite e della Nato, ndr.) per ristabilire la legge e l'ordine''.
Dall'Italia il vice presidente del Consiglio e ministro degli Esteri, Massimo D'Alema, ha ricevuto stamattina l'incaricato d'affari della Serbia invitando le autorità di Belgrado ad esercitare la loro influenza affinché i serbo-kosovari agiscano "responsabilmente e pacificamente", lo rende noto un comunicato della Farnesina.