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02 apr 2008GIORNALISMO: Dibattito a Salerno fra studenti e inviati di guerra

SALERNO, 1 APR, (Italia Estera) - La guerra non è tutto. La guerra può finire e deve finire, bisogna cedere il passo al dialogo internazionale e alle missioni di pace, facendo un’informazione più dettagliata, più vera. Ne sono convinti gli stuidenti dell’Università di Salerno e della scuola di giornalismo che hanno partecipato con interesse al  convegno-dibattito  “GLI INVIATI AL FRONTE”.
L’incontro organizzato e promosso  dalle Associazioni Culturali e di Promozione Sociale “i Meridiani” Onlus e “Giovani del Sud” è stato moderato da Mimmo Liguoro, Giornalista del TG3 ed ha visto gli interventi di Raimondo Pasquino, Magnifico Rettore dell’UNISA, di Annibale Elia, Direttore Dipartimento Scienze della Comunicazione del’UNISA, Prof. D’Agostino, ordinario di linguistica, di Alfonso Giarletta, Presidente dell’Associazione “i Meridiani” Onlus e di Lello La Pietra, Presidente dell’Associazione “Giovani del Sud”. Ma l’evento è entrato nel vivo con tre testimoni d’eccezione come Pino Scaccia, Inviato Speciale del TG1,  Vittorio Dell’Uva, Inviato Speciale de Il Mattino e il Gen. Mauro Del Vecchio, impegnato in prima linea da dieci anni nelle missioni di pace.
 
“Sappiamo tutti che il cancro dei conflitti è la guerra in Iraq – ha esordito nel suo intervento Vittorio Dell’Uva – ma su tutte le guerre ci sono troppe bufale nell’aria, informazioni deformate che non ci fanno comprendere bene cosa accade in quei territori. Io non sono stato mai prigioniero, ma per 10 giorni ho subito gli arresti domiciliari, quando a me ed altri colleghi avevano comunicato che Bassora era pronta alla ribellione – racconta l’inviato del Mattino – ci recammo sul posto quasi certi di questa notizia , ma a Bassora non c’era assolutamente nulla e fummo fermati ed arrestati. La verità assoluta non esiste negli scenari di guerra. Non lasciatevi impressionare dalla corrente di notizie – ha detto Dell’Uva agli studenti – approfondite ed accertatevi, perché la pigrizia mentale è il  peggior male di questo mestiere affascinante e complesso”.
 
 
 
“Non esiste verità – ha aggiunto Pino Scaccia – ma non esiste neppure libertà. In Iraq ad esempio non è vero che le donne hanno raggiunto la loro libertà. Solo il 10% non indossa più il burqa. Il famoso crollo della statua di Saddam è un fatto accaduto come il crollo delle Torri gemelle, ma non è stato l’inizio della libertà degli iracheni. Non c’è verità in tutto quello che si racconta, la guerra è una cosa sporca dove non ci sono buoni e cattivi, ma solo cattivi. Chi uccide è solo un assassino e non un eroe. A Kabul e Bagdad – conclude Scaccia – io amo e vivo la gente ed anche se il mio mestiere mi ha portato in quelle terre non voglio la guerra e nessuno la vuole”
 
Significativo anche l’intervento del Gen. Mauro Del Vecchio che, anche sull’onda della sua lunga esperienza, ha illustrato agli studenti una serie di immagini sull’Afghanistan, terra di colori, costumi e tradizioni che non hanno nulla a che fare con la guerra e con il terrorismo islamico. “Non c’è solo guerra in quei territori – ha detto Del Vecchio – abbiamo imparato a convivere con la gente, a comprendere le loro esigenze ed abitudini. E’ anche questo il nostro compito, favorire la pace e la crescita del dialogo tra i popoli”
 
Nel corso del convegno si è esibito Rosario Morisco, cantautore e militare dell’Esercito Italiano, da sempre impegnato in Missioni di Pace all’estero con i propri reparti, con il brano “Signorsì” presentato al Festival di Sanremo 2008 nella sezione “Categoria Giovani”.
 
L’evento è stato programmato anche in vista della IV edizione del Premio giornalistico “Città di Salerno”, ideato per premiare gli inviati di guerra che quest’anno si svolgerà il 22 e 23 maggio e vede, per la seconda volta, il coinvolgimento dell’Università degli Studi di Salerno con un bando di concorso rivolto a tutti gli studenti che intendono affacciarsi anche per la prima volta all’affascinante mestiere del giornalista. (Italia Estera).



 
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