ROMA, 12 APR, (Italia Estera) - La vertiginosa discesa del dollaro contro l’euro e le altre valute dei maggiori partners commerciali degli Stati Uniti potrebbe rallentare dopo le preoccupazioni espresse a Washington dai ministri del G7 sulla crisi dei mercati finanziari internazionali che non accenna ad allentare la morsa a nove mesi dalle sue prime manifestazioni.
“Fin dal nostro ultimo incontro vi sono state repentine fluttuazioni e noi siamo preoccupati sulle implicazioni che possono avere sulla stabilità economica e finanziaria. Noi continuiamo a monitorare strettamente il mercato dei cambi e a cooperare appropriatamente” afferma il G7 in uno dei passi del comunicato finale.
A giudizio degli analisti il linguaggio è diverso da quello consueto e marca il primo significativo cambiamento del G7 sul tema delle valute fin dall’incontro di Boca Raton in Florida nel febbraio 2004. “Si sente che è stata aggiunta un’ ulteriore gravità ai commenti sulle fluttuazioni” ha detto
Alan Ruskin, direttore dell’ufficio di strategia valutaria internazionale alla RBS Greenwich Capital Markets in Greenwich, Connecticut. L’analista ha sottolineato che si tratta di una dichiarazione coraggiosa. “Ma siamo ancora lontani dall’elaborazione di un piano a sostegno del dollaro”, ha ammonito Ruskin.
Il Dollar index, l’indice che misura la forza del biglietto verde contro le sue sei principali controparti monetarie, è crollato nel 2008 del 6.4 e dell’8,3% nel 2006 e nel 2007. La scorsa settimana la moneta Usa ha avuto un tonfo ed è sceso a 1.5913 il punto più basso contro l’euro da quando è stato introdotto il mercato unico in Europa.
Le preoccupazioni sul dollaro sono state il riflesso del clima che ha pesato sulla riunione del G7.
. "Il clima è stato molto più cupo rispetto a quello del precedente incontro: il rallentamento continua e si accentua e non è detto che le cattive notizie siano uscite tutte", ha detto il ministro dell'Economia, Tommaso Padoa-Schioppa constatando, comunque, che il sistema finanziario italiano "é emerso bene dalla crisi ed è stato molto poco esposto".
I ministri delle finanze e i governatori dei sette paesi più industrializzati (Usa, Giappone, Germania, Francia, Gran Bretagna, Italia e Canada), hanno approvato il rapporto del Financial Stability Forum, presieduto dal governatore della Banca d'Italia Mario Draghi. Un'analisi di 90 pagine che li impegna nei prossimi "100 giorni" a seguire raccomandazioni in grado di curare e prevenire ulteriori turbolenze finanziarie, rafforzando la trasparenza e la circolazione delle informazioni fra le autorità.
La crisi ha avuto "momenti di difficoltà acuta", ha affermato ancora Padoa-Schioppa indicando che ne è prova il salvataggio di Bear Stearns da parte della Federal Reserve. Il segretario del Tesoro americano, Herny Paulson, da parte sua, ha evidenziato che “altri scossoni” potrebbero sopraggiungere dalla situazione di "stress di mercati finanziari" in atto da agosto scorso. (A.M./Italia Estera)