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15 apr 2008ELEZIONI 2008: Venga a Napoli Cavaliere e dimostri che si può fare


di Alfonso Maffettone
NAPOLI, 15 Apr, (Italia Estera) – Ogni promessa è debito. Il cavaliere Silvio Berlusconi riunirà a Napoli il primo Consiglio dei Ministri e soggiornerà per tre giorni la settimana in Campania. E’ un impegno che il Cavaliere ha assunto ed ha ribadito oggi dopo la netta vittoria elettorale a dimostrazione di quanto gli fossero a cuore i problemi della Campania tormentata dall’emergenza rifiuti, dalla camorra, dall’illegalità, dalla insicurezza  ed ultimamente anche dalla mozzarella alla diossina.
Questo impegno fu annunciato a sorpresa durante la campagna elettorale e fu accolto con  gioia da una folla infreddolita accorsa per sentire il comizio che Berlusconi e Fini tenevano sotto la pioggia in piazza del Plebiscito a Napoli a qualche giorno dalle votazioni.  Adesso i giochi sono fatti ed in misura anche superiore alle previsioni. Il cavaliere ha stravinto ed ha espugnato con il 51% dei consensi la Campania, roccaforte da quindici anni  della sinistra. Un momento storico che finalmente ha cambiato colore politico alla regione.
Il cavaliere venga a Napoli e dimostri  al governatore Antonio Bassolino ed al sindaco di Napoli Rosa Russo Iervolino che il governo formato anche da ministri della Lega Nord - una forza vista nel Meridione con una certa diffidenza-  vuole  affrontare e risolvere i problemi, primo fra tutti l’emergenza rifiuti che ha comportato tante scellerate conseguenze.
 I campani hanno bisogno di ottimismo e di tornare a credere nel potere. Sotto la guida  della sinistra, fatta di clientelismo, di consulenze d’oro e di sprechi, si sentono emarginati nel mondo e  incompresi da quei pochi turisti che vengono qui a sfidare l’ imprevedibile.
Ieri l’Italia si è rivoltata contro un governo ed un metodo politico che avevano esasperato  un po’ tutti, ricchi e  poveri, operai e professionisti. Anche la Campania deve seguire  il nuovo corso.
 Il governatore Bassolino, rinviato a giudizio per irregolarità nel ciclo dei rifiuti e responsabile del declino regionale, intende andare via nel 2009, in pratica quando vuole lui. Il responso delle urne a livello nazionale non glielo può consentire. Ieri centinaia di persone sono scese in strada e si sono radunate davanti al Municipio di Napoli ed  hanno chiesto  le dimissioni  di Bassolino e Russo Iervolino, un coro che si leva da tempo e che è  rimasto inascoltato. La richiesta è ora suffragata  dalla netta vittoria del popolo della Libertà  di Berlusconi e Fini e può essere esaudita. Non si può tollerare più che il nome di Napoli venga deriso come è accaduto per la campagna promozionale turistica organizzata sulla base di immagini false. La Regione, nel tentativo vano di attrarre presenze,  ha diffuso notizie e pubblicità non aderenti alla realtà ed è stata smentita in Germania e altrove perché  Tv, Internet e You Tube arrivano ad alta velocità in qualsiasi parte del mondo.
Mario Landolfi, coordinatore di Alleanza Nazionale,  non ha dubbi dopo il risultato elettorale. “Bassolino non ha più alcuna  legittimazione per continuare ad occupare il ruolo istituzionale che occupa”, ha detto. Lo stesso discorso vale per Russo Iervolino che non ha fatto  nulla per impedire il degrado di Napoli ma non intende farsi da parte. “Dimettermi?, non ci penso proprio. Me ne andrei solo se arrivasse una sfiducia palese in consiglio” ha detto Rosetta  senza tener conto che il voto ha mutato il quadro politico: il Pdl è il primo partito in città, 12 consiglieri comunali e cinque assessori in giunta non hanno più rappresentanza parlamentare perché appartenenti ad Udeur e Sinistra Arcobaleno, due forze politiche travolte dai nuovi tempi.



 
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