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14 feb 2009ECONOMIA: Il Presidente Silvio Berlusconi ammette la sua preoccupazione per la crisi / di Alfonso Maffettone

Il vertice del G7 a Roma studia misure eccezionali, l’opposizione sempre molto critica
 
di Alfonso Maffettone
ROMA, 14 FEB, (Italia Estera) – Notizie sempre più brutte sul fronte economico mentre il vertice del G7 , riunito a Roma sotto la presidenza di turno italiana, studia misure anticrisi internazionali. Secondo l’Istat la situazione in Italia si aggrava : il Pil è sceso dello 0,9% nel 2008, il dato peggiore dal 1993 unito al crollo del settore automobilistico e alla perdita dei posti di lavoro. Il presidente del consiglio Silvio Berlusconi (nella foto) ha dovuto ammettere, per la prima volta, di essere preoccupato dopo aver ostentato ottimismo e sicurezza nei mesi scorsi.
“Questa crisi ha dimensioni che non sono ancora del tutto definite e la guardiamo con preoccupazione”, ha detto il premier che ha comunque rivendicato al governo il merito di aver adottato una politica dei “fatti” .
" Il governo e le Regioni hanno dato buona prova nell'affrontare la crisi dando risposte concrete e immediate a quanti più direttamente sono e potranno essere colpiti dalla crisi stessa” ha detto il presidente che ha elogiato la sua compagine ministeriale.  “Questa squadra di governo lavora nella più completa concordia” ha affermato Berlusconi. “Non mi sento affatto solo e anzi sento una collaborazione, un'amicizia e un affetto da parte di tutti ”.
Il Governo ha raggiunto la scorsa notte  un accordo con le Regioni sugli ammortizzatori sociali  per un finanziamento nel biennio 2009 -2010  di 8 miliardi di euro ( 5,35 miliardi a carico dello stato ed i restanti 2,65 miliardi sui fondi sociali europei delle Regioni) ed ha concluso nelle settimane scorse l’annosa vertenza sui contratti della pubblica amministrazione. Risultati che l’opposizione non intende riconoscere.
 
Il segretario del Partito democratico Walter Veltroni (nella foto) ha accolto le preoccupazioni del Cavaliere con un “ finalmente” ed ha sostenuto che il governo "fa finta di non vedere, non si rende conto”. Veltroni ritiene che finora non si è fatto nulla per dare sicurezza agli italiani ed  ha auspicato una mobilitazione di tutte le forze sociali :  "sarebbe bello se l’Italia intera si fermasse per dire al governo: svegliati”.
 Il segretario nazionale del Pd ha indicato come risposta efficace “ai problemi reali che bisogna affrontare” lo sciopero dei metalmeccanici e dell’amministrazione  pubblica svoltosi oggi in Italia e conclusosi con manifestazioni e cortei a Roma.“ Il mio messaggio è cercare di creare le condizioni per ascoltare la voce dei lavoratori, anche quando si esprime nelle forme più drammatiche. Bisogna poi unire il mondo del lavoro, dal piccolo e medio imprenditore all’operaio, perché la crisi è profonda”, ha affermato Veltroni.
La crisi che investe l’Italia ed il mondo è la peggiore dal 1929 . Non ci sono ricette miracolose  neppure negli Stati Uniti. Il piano di risanamento finanziario da 789 miliardi di dollari varato da Barack Obama, il neo presidente del “cambiamento” e del “tocco magico” , ha causato forti mal di pancia non solo ai repubblicani ma agli stessi democratici.  Wall Street  lo ha bocciato ed ha sfiduciato l’elaboratore del piano di salvataggio, il nuovo segretario al Tesoro americano Timothy  Geithner, giudicato  involuto e inadeguato a mostrare come il Tesoro si sarebbe effettivamente mosso per pulire i bilanci delle istituzioni finanziarie di quei toxic assets che ne minano i risultati.
 La delusione è stata forte per quanti speravano in un rally positivo alla Borsa. Il sentimento comune e’ che il 2009  sarà un trader’s market piuttosto che un investor’s market e tale connotazione sembra applicarsi (almeno nel periodo a breve) anche alle valute.
L’indice €-coin, elaborato dalla Banca d’Italia, che fornisce una stima sintetica del quadro congiunturale corrente nell’area dell’euro, è sceso in gennaio a -0.21% (- 0.15% in dicembre) indicando una crescita di fondo nell’area dell’euro negativa per il terzo mese consecutivo. Hanno depresso ulteriormente l’indicatore i dati più recenti di produzione industriale (relativi a novembre), l’andamento dei corsi azionari ed il clima di fiducia delle imprese e dei consumatori risultati in calo o stabili sui bassi livelli raggiunti alla fine dello scorso dicembre. Si aspetta ora una boccata di ossigeno da un taglio di 50 bp. dei tassi di riferimento dell’Euro da parte della BCE  (Banca Centrale Europea) in marzo.
Alfonso Maffettone / Italia Estera
 



 
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