Partono da Reggio Emilia, la città che nel 1797 ha dato i natali al Tricolore, le celebrazioni ufficiali per il 150° anniversario dell'Unità d'Italia con la partecipazione del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano alla festa della bandiera del 7 gennaio.
ROMA 5 GENN.2011 (Italia Estera) - Il primo impegno di Napoitano è alla cerimonia dell'alzabandiera in Piazza Prampolini, poi il Presidente visita la Sala del Tricolore e, nella Sala civica del Palazzo municipale, assiste alla consegna della copia del primo Tricolore ai sindaci di Torino, Firenze e Roma, mentre ad alcuni studenti delle scuole reggiane è destinata la copia della Costituzione in rappresentanza di tutti gli studenti. Il Capo dello Stato inaugura quindi la mostra "La bandiera proibita. Il tricolore prima dell'Unità" allestita a Palazzo Casotti, e visita il museo a cielo aperto "Le strade della bandiera. Reggio Emilia città del Tricolore".
Per la celebrazione ufficiale, al Teatro municipale "Valli", sono previsti i saluti del sindaco, dei presidenti della Provincia e della Regione, la prolusione del prof. Alberto Melloni e l'intervento del Capo dello Stato; a seguire, un concerto dell'Orchestra Sinfonica nazionale della RAI diretto da Michele Mariotti.
Nel pomeriggio è in programma la visita al Museo Cervi di Gattatico, sede dell'Istituto Cervi e dell'Archivio Emilio Sereni.
In serata l'arrivo a Forlì, dove il Presidente incontra in Comune gli amministratori locali. L'8 gennaio, dopo la deposizione di una corona presso il monumento a Aurelio Saffi, il Capo dello Stato interviene al Teatro "Diego Fabbri" ad un incontro con le istituzioni e la cittadinanza caratterizzato dalla presentazione, da parte del sindaco Roberto Balzani, del racconto per voci, suoni e immagini "Come fu che la Romagna divenne italiana. Un territorio e il suo debito con il Risorgimento".
Nel pomeriggio, a Ravenna, è prevista la partecipazione, nella sala Preconsiliare del Comune, alla commemorazione delle figure di Benigno Zaccagnini e Arrigo Boldrini da parte di Sergio Zavoli. Quindi il Presidente partecipa al Teatro "Alighieri" al convegno "Ravenna e l'Unità d'Italia: 150 anni di una passione popolare" con gli interventi del sindaco, dei presidenti della Provincia e della Regione e la prolusione del prof. Sauro Matterelli.
La visita del Capo dello Stato si conclude alla sede della Cooperativa Muratori e Cementisti per il 110° anniversario di fondazione della Cooperativa.
STORIA DELLA BANDIERA ITALIANA
Il 50° anniversario dell'Unità d'Italia
L'itinerario del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, nei 'Luoghi della memoria' per il centocinquantenario dell'Unità d'Italia è partito da Genova il 5 maggio scorso: proprio dallo scoglio di Quarto il 5 maggio del 1860 prese avvio, con la spedizione dei Mille, la fase conclusiva del lungo percorso del movimento per l'Unità, che sarebbe culminata il 17 marzo 1861 nella proclamazione dello Stato unitario.
"L'Unità d'Italia fu perseguita e conseguita - ha detto il Capo dello Stato nell'intervento a Genova, ripreso, insieme ad altri, nella pubblicazione 'Per l'Unità d'Italia. Verso il 150° anniversario della fondazione dello Stato nazionale' - attraverso la confluenza di diverse visioni, strategie e tattiche, la combinazione di trame diplomatiche, iniziative politiche e azioni militari, l'intreccio di componenti moderate e componenti democratico rivoluzionarie. Fu davvero una combinazione prodigiosa, che risultò vincente perché più forte delle tensioni anche aspre che l'attraversarono".
Per il Presidente Napolitano tutte le iniziative in programma per il 150° - come quelle già svoltesi a Rionero in Vulture, a Marsala e a Santena, oltre che a Genova - "fanno tutt'uno con l'impegno a lavorare per la soluzione dei problemi oggi aperti dinanzi a noi: perché quest'impegno si nutre di un più forte senso dell'Italia e dell'essere italiani, di un rinnovato senso della missione per il futuro della nazione. Ieri volemmo farla una e indivisibile, come recita la nostra Costituzione, oggi vogliamo far rivivere nella memoria e nella coscienza del paese le ragioni di quell'unità e indivisibilità come fonte di coesione sociale, come base essenziale di ogni avanzamento tanto del Nord quanto del Sud in un sempre più arduo contesto mondiale. Così, anche nel celebrare il 150°, guardiamo avanti, traendo dalle nostre radici fresca linfa per rinnovare tutto quel che c'è da rinnovare nella società e nello Stato".