di Alfonso Maffettone
TOKYO, 23 MAR, (Italia Estera) – I “Nihon no manga", i fumetti giapponesi divenuti famosi in tutto il mondo presso i lettori di ogni età, sono diventati in questi giorni di catastrofe sismica e nucleare, strumenti di diffusione di ottimismo e di speranza nel futuro del Giappone. Sebbene non siano un popolo religioso secondo la concezione occidentale, i giapponesi credono fermamente nella speranza, che è una delle tre virtù teologali e vi fanno riferimento nei momenti di grandi ed immense difficoltà. L’imperatore del Giappone Akihito ha esortato nei giorni scorsi a “non rinunciare alla speranza” nel suo eccezionale messaggio televisivo alla nazione e tale esortazione viene rivolta sui network sociali dai fumetti giapponesi disegnati in questi giorni dai più famosi autori manga.
Gli artisti nipponici si sono messi subito in azione dopo lo tsunami. Nonostante gli innumerevoli problemi , hanno creato una serie di lavori online allo scopo di dare conforto alle migliaia di persone costrette alla sofferenza nel nordest dell’arcipelago, la parte più colpita dal fenomeno sismico. Sebbene l’arte, scrive il giornale Asahi, non sia capace di tenere lontano il freddo né di procurare cibo a chi è affamato può essere tuttavia fonte di emozione e di fiducia.
Takehiko Inoue, il padre di popolari personaggi manga conosciuti come "Slam Dunk" e"Vagabond," ha impostato una serie di 50 illustrazioni , in appena cinque giorni, dal titolo “Sorridi” a cominciare dal 12 marzo, appena 24 ore dopo il disastro. Alla maniera dei manga ha raffigurato un bambino, sorridente e fiducioso, con addosso una T shirt sulla quale erano le scritte “Miyagi”, il territorio distrutto dallo tsunami e “Fukushima” , la località della centrale nucleare decrepita divenuta l’incubo del mondo per le sue esplosioni di fumo e radioattività. “L’importante in momenti come questi è lavorare come sempre”, ha detto Inoue.
Moyoco Anno, titolare di una rubrica manga chiamata "Ochibisan" in una delle sezioni per il tempo libero dell’ Asahi Shimbun's, si è messa al lavoro il 13 marzo ed ha disegnato sul suo blog personaggi con in mano una bandiera sulla quale erano le parole “Fateci fare il nostro meglio”. "La gente delle aree disastrate non può vedere questo messaggio ma io mi auguro che ne venga a conoscenza da altri che possono leggere” ha detto Anno.
Un pop artista internazionalmente acclamato Takashi Murakami ha organizzato in tempi record dopo l’11 marzo, giorno del grande terremoto, una mostra di manga. Il tema era : “Vi sarà sempre un domani. Il sole sorgerà di nuovo”. “ Sotto certi aspetti l’arte può essere vista come qualcosa di impotente e di insignificante. Ma io credo che noi dobbiamo essere in grado di comunicare la speranza attraverso il potere dell’arte”. Ha detto Murakami.
Nel 2007 una commissione di esperti internazionali ha sviluppato negli Stati Uniti una lista di cinque condizioni necessarie per superare ai primi stadi un trauma di massa: 1. senso della sicurezza, 2. calma, 3. senso di autosufficienza ed efficacia comunitaria; 4. associazionismo; 5. speranza. Le immagini trasmesse dalle televisioni satellitari e dai video privati ci hanno mostrato che i giapponesi a tutti i livelli della società civile hanno dimostrato di aver messo in atto molte di queste condizioni elencate dagli esperti.
Alfonso Maffettone/Italia Estera