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12 feb 2011Ferrara al Dal Verme a Milano: golpe moralistico

Bersani: il Pd si occupa dell'Italia e non di peccati e reati
Popolo viola, coperchi e mestoli: dopo Mubarak, Berlusconi

MILANO, 12 FEB 2011 -(Italia Estera) -  Un teatro pieno, il Dal Verme,  e un Giuliano Ferrara più agguerrito che mai, alla manifestazione milanese in difesa di Silvio Berlusconi e contro i puritani ipocriti. Arriva così la contromanifestazione lanciata dal direttore del 'Foglio', quella di Giuliano Ferrara.
Sul palco del teatro, al fianco di Ferrara, siedono, fra gli altri, Piero Ostellino, Alessandro Sallusti e Iva Zanicchi. Dietro i relatori sono stese alcune fila di mutande, per richiamare il titolo della manifestazione 'In mutande ma vivi'.
''Oggi consacriamo Milano al moralismo vero dopo la manifestazione del Palasharp'' ha esordito Ferrara dal palco. Poi ha puntato il dito contro i giudici di Milano che starebbero attuando "in termini politici, un golpe morale o moralistico" confondendo "le inclinazioni naturali con i reati" con l'obiettivo di "mandare a casa il premier".
Ferrara non ce l'ha con tutta la magistratura ''piena di persone perbene che non usano gli strumenti inquisitoriali dell'inquisizione spagnola (non di quella dei papi che è stata una lezione di diritto per i tempi)'' ma fra i pm, rileva, ci sono "inquisitori spagnoli che spiano e origliano".
«Vorrei fosse chiaro - ha detto - che noi non abbiamo un nemico assoluto. Non c’è». Il suo è un no a una «crociata puritana e moralistica». Da qui la decisione dell’incontro di oggi il cui slogan è "In mutande, ma vivi”. 
 
La telefonata del presidente del Consiglio alla questura di Milano per far rilasciare Ruby, ammette il giornalista, è stata "folle e improvvida, un errore bestiale''. Ma anche "un errore trasformato in occasione per una campagna puritana e giacobina. L'inquisitore spagnolo ha trasformato quella telefonata in concussione.
 
Il vero scandalo, secondo Ferrara, "è che si mescolino peccati e fatti privati con reati penali inventati come la concussione e la prosituzione minorile". Secondo Ferrara, ci sono diversi a sinistra che sostengono la teoria che «nonostante l’arrivo di truppe fresche di sicuro lignaggio liberale, quelle di Fini, non riusciranno a portare via la maggioranza in parlamento».
 
Iva Zanicchi ha citato addirittura il Vangelo in difesa del premier: "Gesù proteggeva le prostitute e diceva 'chi è senza peccato e scagli la prima pietra". L'europarlamentare del Pdl ha ricordato quindi che nel 'caso Ruby' ''bisogna ancora provare che vi sia prostituzione. Io non credo".
 
Al Dal Verme c'era anche il ministro della Difesa La Russa che ha spiegato: "Non abbiamo nessuna pretesa di impunità. I processi si devono fare tutti. Ma abbiamo chiesto di farli quando il presidente del Consiglio concluderà il mandato". Io non sono "mai stato un mangiamagistrati", ha affermato il ministro ma "più che far rispettare la legge c'è il sospetto che si vogliano creare le condizioni per far cadere il governo".
Parapiglia fra un giornalista di Annozero e il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, alla manifestazione organizzata dal Foglio a Milano. Il ministro si era fermato al lato del palco a parlare con un capannello di giornalisti quando il cronista di Annozero, Corrado Formigli, si è lamentato che il ministro gli stava pestando i piedi, ne è nata una discussione e il reporter è stato allontanato.
Bersani: il Pd si occupa dell’Italia. «A Berlusconi alias Giuliano Ferrara voglio dire che il Pd non si occupa nè di reati nè di peccati ma dei problemi che ha l’Italia e del volto che il nostro Paese ha nel mondo». È quanto afferma il segretario del Partito democratico, Pierluigi Bersani, oggi a Milano. «Dei peccati ci pensa la Chiesa e dei reati la magistratura che deve essere lasciata lavorare. Per questo diciamo a Berlusconi di fare un passo indietro se ha un minimo di responsabilità verso il suo Paese. Se i padri costituenti hanno scritto nella Costituzione che bisogna svolgere i ruoli pubblici con disciplina e onore - ha spiegato Bersani- non l’hanno certo scritto perchè erano dei puritani ma, e vorrei dirlo a Giuliano Ferrara, perchè conoscevano il fatto che fra funzione pubblica e comportamenti c’è una relazione che se salta per aria non puoi dare un messaggio al tuo paese sui problemi che ha e non puoi portare il suo volto nel mondo».  Silvio Berlusconi «deve fare un passo indietro se ha un minimo di senso di responsabilità verso il suo Paese» perché abbiamo «ambasciatori in lacrime» e «non siamo in condizioni di presentare il nostro volto nel mondo».

Casini: Ferrara? Da manifestazioni per la vita a mutande. «Siamo passati dalle manifestazioni per la vita a quelle per le mutande e con le mutande». Così il leader dell’Udc, Pierferdinando Casini, ha commentato oggi l’iniziativa di Giuliano Ferrara, «contro i puritani» del Palasharp. «Credo che questo paese stia veramente andando al fondo, bisogna incominciare a parlare delle cose serie che riguardano gli italiani - ha spiegato -. La gente oggi vuole lavoro, provvedimenti seri che rilancino l’occupazione, investimenti per le imprese e aiuti per le famiglie».

Azione Cattolica: recuperare decoro. «Ci appelliamo a tutti i protagonisti delle attuali vicende - afferma l’Azione cattolica - perché recuperino urgentemente, per il bene del Paese, il senso della misura, del decoro, del rispetto. L’Italia necessita di giovani sereni, coscienziosi e operosi, di adulti sobri, responsabili ed aperti. Su italiani come questi si può costruire un domani migliore».

Cicchitto: toghe portano a punto di rottura. «Non sono certamente Berlusconi e il Pdl a ricercare scontri istituzionali e litigi politici, ma la situazione viene portata a un punto di rottura quando un nucleo della magistratura forza i limiti offerti proprio dalla Costituzione e dall’ordinamento giudiziario costituiti contemporaneamente dal ruolo del giudice naturale che nel nostro caso è il Tribunale dei ministri e anche dalla stessa competenza territoriale che è Monza e non Milano». Lo afferma in una nota il capogruppo del Pdl alla Camera Fabrizio Cicchitto.

Gelmini: Berlusconi difeso dai cittadini. «Il grande successo della manifestazione organizzata oggi a Milano da Giuliano Ferrara conferma l’indignazione degli italiani per questo attacco permanente contro l’istituzione del Presidente del Consiglio»: è il commento del ministro dell’istruzione, Mariastella Gelmini.

A ROMA :«Dopo Mubarak, Silvio Berlusconi». Alcune centinaia di persone hanno manifestato  in piazza Santi Apostoli a Roma, davanti alla Prefettura. Un sit-in «pacifico, ma molto rumoroso», sottolineano i promotori. Tanti i cartelli agitati in aria: «Berlusconi indegno, non è il mio presidente», «Il vostro mito è Ruby, il nostro mito Ilda», «Berlusconi così!» con sotto una foto del premier dietro le sbarre.
I coperchi e i mestoli a percuotere le pentole, a scandire il tempo, come i cacerolasos argentini. Poi, i palloncini e bandiere viola. Qualcuno con la chitarra suona le note di "Bella Ciao" e tutti dietro a cantare, per concludere con lo slogan: «Ora e sempre resistenza». Il Popolo viola torna in piazza per chiedere le «dimissioni» del presidente del Consiglio e in difesa del Capo dello Stato.
Su un piccolo podio improvvisato gli animatori della protesta, che coinvolge oggi 35 piazze in Italia e nel mondo, scandiscono slogan al megafono, mentre padelle e coperchi continuano a rumoreggiare. «Giù le mani dal presidente Napolitano», «Giù le mani dalla Rai», «Giù le mani dai pm» urlano. Intanto qualcuno con una maschera del cavaliere distribuisce «buoni omaggio per bunga bunga a Palazzo Grazioli».




 
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