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07 giu 2006SENATO, Colpo di scena: De Gregorio (IdV) eletto presidente della commissione Difesa al posto della candidata dell'Unione Menapace (Prc).

ROMA, 7 GIU (Italia Estera) - Al Senato oggi si è registrato un altro colpo di scena. Il senatore dell'Italia dei Valori Sergio De Gregorio è stato eletto presidente della commissione Difesa di Palazzo Madama al posto della candidata dell'Unione Lidia Menapace del Partito di Rifondazione Comunista. De Gregorio ha ottenuto  13 voti, il suo più i 12 della Cdl, mentre alla senatrice di Rifondazione Comunista sono andati solo 11.
De Gregorio, facendo finta di nulla, si  fa intervistare dalle tv e dichiara che per lui le frecce tricolori "non sono inutili", bensì "un patrimonio da difendere". Esattamente il contrario di quanto affermato da Lidia Menapace in un'intervista al "Corriere della Sera". Ed aggiunge: ''Resto in Italia dei valori e continuerò a fare il mio lavoro di presidente della commissione Difesa al Senato al servizio del mio partito e delle scelte di coalizione che questo indicherà'', afferma il senatore al centro delle polemiche di oggi. "Prendo atto del disappunto del ministro Di Pietro e dei colleghi deputati e senatori di Italia dei valori. Mi dispiace aver creato disagio al partito e nei confronti della coalizione anche se, apprendo con piacere da una nota, che Idv sottolinea la necessità da parte dell'Unione di comunicare con chiarezza e ad ogni livello il senso dello Stato e della responsabilità istituzionale che ci spinge a stare dalla parte delle forze dell'ordine e delle forze armate che lavorano a tutela della pace, della legalità e della sicurezza". "Resto in Italia dei valori e continuerò a fare il mio lavoro di presidente della commissione Difesa al Senato al servizio del mio partito e delle scelte di coalizione che questo indicherà. Ribadisco il senso delle lealtà istituzionale che mi ha spinto -sottolinea il senatore dell'Idv- ad un'iniziativa magari esasperata, ma forte nel piano dell'orgoglio e della lealtà alla bandiera e alle istituzioni del Paese".
 
Così De Gregorio, da stamattina è al vertice della commissione Difesa grazie ai voti del centrodestra. ''La presidenza della commissione Difesa mi è stata offerta dalla Cdl. Devo dire -ha aggiunto- che mi era stata offerta anche quando io e il senatore Formisano abbiamo invitato l'Unione a ragionare sulla disponibilità di Italia dei valori ad assumere la presidenza della commissione. L'Unione ha ritenuto di insistere sull'indicazione di Lidia Menapace e io stanotte ho deciso di accettare i voti della Cdl''.
Di Pietro? ''Ci ho solo parlato, visti gli impegni istituzionali'' ha proseguito De Gregorio, ribadendo il suo no a ipotesi di dimissioni: ''Non mi dimetterò. Ho accettato l'incarico per senso di responsabilità istituzionale''.
 
''Sono lieto che la senatrice Menapace non sia stata eletta presidente della commissione Difesa del Senato'', ha subito dichiarato Ignazio La Russa, presidente dei deputati di Alleanza Nazionale. ''Parafrasando le sue illuminanti dichiarazioni sulle frecce tricolori si può affermare che la sua presidenza sarebbe stata fastidiosamente 'rumorosa', un 'inutile spreco per lo Stato' e sicuramente 'inquinante' per il sereno lavoro della Commissione'', ha detto La Russa. Aggiungendo: ''In definitiva, sarebbe servita solo per le 'celebrazioni' pacifiste. Mi felicito con i senatori di An che, con il loro voto, hanno fatto in modo di far tornare nell'oblio questa signora che, se ne avesse, farebbe meglio a occuparsi dei nipotini''.
 
''Forza Italia e la Cdl più che mai compatta hanno impedito l'elezione della senatrice Menapace: sarebbe stato un vero e proprio affronto alle Forze Armate, alla luce delle gravi dichiarazioni rese nei confronti dei nostri militari dalla parlamentare di Rifondazione'', ha a sua volta commentato in una nota il capogruppo di Forza Italia a palazzo Madama Renato Schifani, tornando appunto sulla polemica suscitata dalle frasi a proposito delle frecce tricolori.
 
Dura invece la critica di Giovanni Russo Spena, capogruppo del Prc al Senato, che ha parlato di "un colpo di mano, un mercimonio".
 
"Le destre non hanno votato il loro candidato e un membro dell'Unione - ha accusato Spena - si è prestato al gioco di farsi votare presidente dalla destra. La candidatura di una partigiana e pacifista non è piaciuta a una parte del centrosinistra".
 
"Ringraziamo Silvana Pisa e gli altri membri dell'Unione in Commissione Difesa per aver rinunciato al ruolo di segretario, con un gesto politico che mostra la condivisione dei valori espressi con la candidatura di Lidia Menapace'', ha poi dichiarato il presidente del gruppo di Rifondazione al Senato. Sottolineando: ''Questo in qualche modo risponde a La Russa, Matteoli, Schifano e tutta la compagnia del centro destra che esulta della mancata elezione: devo dire che comunque non può sorprenderci. Anche la tranquillità con cui ammettono di aver indotto un senatore dell'Idv a passare dalla loro parte, dalle loro dichiarazioni sembra addirittura in modo permanente, con una telefonata notturna, rientra nel loro stile e mostra quali sono i loro valori''.
 
Sulla stessa linea anche il segretario di Rifondazione Franco Giordano, per il quale ''la vicenda che ha permesso l'elezione di un altro candidato alla commissione Difesa rispetto a quello indicato da tutta l'Unione è un brutto e volgare esempio di mercimonio e trasformismo'', mentre ha parlato di una vicenda di ''gravità inaudita'' Claudio Grassi, coordinatore nazionale di Rifondazione.
 
Estremamente critico anche il compagno di partito di De Gregorio, il capogruppo dell'Idv al Senato Nello Formisano, che ha dichiarato: ''Le stupefacenti dichiarazioni del senatore De Gregorio lo collocano fuori dal gruppo dell'Italia dei Valori e probabilmente fuori dall'Unione''. Aggiungendo: ''E' evidente che con 13 voti si è presidente della commissione Difesa in rappresentanza del centrodestra''.
 
In mattinata il ministro delle Infrastrutture Antonio Di Pietro e il capogruppo di Idv al Senato hanno anche commentato in una nota le affermazioni del senatore: ''La decisione di farsi votare dal centrodestra appartiene unicamente alla sua personale responsabilità politica, non essendo stato concordato tale passaggio. Per il senatore De Gregorio, Italia dei Valori aveva ottenuto la presidenza di altra commissione. Il vincolo di partito e di coalizione avrebbe imposto al senatore di votare la candidata dell'Unione. In mancanza di ciò, De Gregorio si colloca fuori dalla linea politica di Italia dei Valori e fuori dall'Unione. Ne tragga le dovute conseguenze politiche più giuste, che sono le naturali dimissioni da presidente della Commissione difesa, che, data la votazione, lo configurerebbe come presidente eletto dal centrodestra''.
 
Sulla vicenda ha glissato intanto il presidente della Camera Fausto Bertinotti: ''Ho tanto da fare nel pensare al mio ruolo e a come esercitarlo nel difficile equilibrio tra essere uomo di parte e rappresentante delle istituzioni, che mi concentro solo su questo''. Mentre è stato positivo il commento del presidente di An Gianfranco Fini: ''Ci siamo compiaciuti perché oggi il Senato ha reso impossibile l'elezione alla carica di presidente della Commissione Difesa di un esponente della sinistra più radicale ed estremista, la senatrice Menapace, che con dichiarazioni improvvide e inaccettabili aveva fatto intendere, qualora fosse stata eletta, con quale spirito si accingeva a dirigere la commissione Difesa di Palazzo Madama''.
 
Quanto al comportamento del presidente eletto alla Difesa Fini ha sottolineato che il senatore dell'Italia dei Valori ''si è rifiutato di avallare le dichiarazioni della sua collega che non interpretava il sentimento comune''. E poi, ha concluso il leader di An, ''mentre il franco tiratore è un vile, chi si assume le proprie responsabilità merita sempre rispetto''(Italia Estera) - .



 
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