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E il tempo passa... Inesorabile / di Virgilio Toniati

di Virgilio Toniati

Piçarras gennaio 2011 (Italia Estera) - Si chiama PierAngelo Pistrini, ha 75 anni, abitava a Rio, fino a un paio di mesi fa, é iscritto AIRE da quando fu istituita l`Anagrafe Italiana dei Residenti all Estero, adesso sta a Padova il suo indirizzo al momento é presso la Clinica Oncologica dell`Università di Padova…

Da nove anni ha intrapreso la nostra battaglia contro la 41/2003, una nuova vergogna italiana: tassare, in modo abusivo, arbitrario e in spregio alle leggi dello Stato italiano, i pensionati che hanno dato la loro vita il loro lavoro allo Stato italiano; ma che hanno deciso di vivere la loro pensione in un altro Paese, nel suo caso in Brasile.

Infatti, dopo aver lavorato una vita intera, ovviamente pagando le imposte, i contributi previdenziali e quanto lo Stato gli ha richiesto per tanti anni, una volta in pensione PierAngelo ha deciso di trasferire la sua residenza nel paese di sua moglie: il Brasile.

In Brasile, ci é arrivato nel gennaio del 1987.
La pensione, gli arrivava regolarmente, ovviamente in base all’Accordo bilaterale Italo-Brasiliano sulla doppia tassazione l’INPS versava a PierAngelo l’importo complessivo della pensione, senza alcun prelievo fiscale.

Un Accordo simile, per altro, è tutt’ora in vigore in Argentina e non so in quanti altri Paesi con cui l’Italia ha richiesto e firmato Accordi bilaterali analoghi sullo stesso argomento.
Questi Accordi, una volta sottoscritti, vengono poi tramutati in leggi e approvati dagli Organi legislativi dei Paesi firmatari.

Lui, a Rio ha contattato un contabile (il «nostro» commercialista), ogni anno ha fatto la sua dichiarazione come sempre aveva fatto in Italia.
Nel 2003 l’INPS, senza preavviso alcuno, ha cominciato ad effettuare trattenuta fiscale sulla pensione di PierAngelo.

Da quel momento per PierAngelo sono cominciati i problemi, lettere per richieste di chiarimenti inviate alla sede INPS che versava la sua pensione, hanno ricevuto risposte evasive, il motto: ordini dell’Ufficio estero dell’Agenzia delle Entrate.
E sono cominciati anche i problemi economici… La detrazione di imposte ha cominciato a pesare sul bilancio familiare…

In Brasile esiste il SUS (SISTEMA UNICO DE SAUDE), purtroppo lo si può paragonare al nostro vecchio INAM degli anni peggiori.
Per garantirsi una salute dignitosa è necessario rivolgersi alla salute privata.
Il costo è piuttosto elevato,

In Italia, il primo atto ufficiale, dopo la cancellazione della residenza, è stata la cominicazione da parte dell’INAM oggi USS della perdita del diritto all’assistenza sanitaria e automatica cancellazione degli elenchi dei medici di base…
PierAngelo appena giunto in Brasile ha sottoscritto un “PLANO DE SAUDE” per se e per sua moglie, il costo del “PLANO”, può essere detratto totalmente dall’imposta sul reddito assieme a tutte le spese relative alla salute incluse quelle dentistiche.
Dal 2003 dopo la circolare 41 del 2003 prodotto “eccelso” dell’Ufficio Estero dell’Agenzia delle Entrate italiano, le risposte assurde dell’INPS e dopo aver scoperto che ha di fronte anni di lotta per riottenere il rispetto dei propri diritti ha dovuto tagliare diverse spese la più importante è stata quella relativa al “PLANO DE SAUDE’, pesava troppo sul bilancio familiare.

Per fortuna coi risparmi di una vita di lavoro é riuscito a comprare la sua casa e comunque la sua pensione gli consente, ancora, di far fare una vita dignitosa alla sua famiglia. La lotta comincia, attraverso un patronato al quale chiede aiuto, questi dopo un certo periodo di tempo lo liquida con una giustificazione a dir poco discutibile “manca personale per poter far fronte a questo genere di interventi”…
Allora si rivolge ad un amico anche lui nella stessa situazione e, si sà l’unione fa la forza, assieme contattano un avvocato in Italia…

Da quel momento le cose cominciano a prendere una piega diversa…
Di fronte, PierAngelo e il suo amico, hanno l’Ufficio Estero dell’Agenzia delle Entrate… La lotta è impari… Schermaglia dopo schermaglia si giunge alla prima interrogazione parlamentare… e il tempo passa…

La risposta ai quesiti legali giunge dal Ministero delle Finanze sotto forma di una “lezione” sul significato di alcune parole inglesi ma si sa il significato muta in relazione al contesto in cui vengono usate…
Ma tant’è… e il tempo passa…

L’amico di PierAngelo riesce a contattare telefonicamente l’Ufficio estero dell’Agenzia, alle richieste di chiarimento rivolte alla persona che sta dall’altro capo del filo arriva una risposta che lascia annichilito l’amico di PerAngelo il signore dice: “ …Dopo tanti anni di evasione finalmente adesso pagate anche voi…”
… E il tempo passa…

Arriviamo ai giorni nostri, PierAngelo e Company (oramai siamo in tanti a far fronte unico contro questa vergogna tutta italiana), ottengono grazie alla pressione che nel frattempo è aumentata, che l’Agenzia chieda, attraverso il suo Ufficio Estero, un chiarimento alla controparte Brasiliana.

La risposta giunge nei primi giorni di febbraio di quest’anno, PierAngelo e Company vengono a sapere dell’invio della risposta brasiliana da un responsabile della Receita Federal; in Italia nessuno ne parla dopo un mese e mezzo di assoluto silenzio viene presentata nei primi giorni di aprile una nuova interrogazione parlamentare basata sui nuovi elementi e soprattutto sulle aspettative che arrivano dalle notizie in merito alla risposta Brasiliana alle richieste italiane.

In giugno dopo altri due mesi di totale mutismo viene presentata una istanza di sollecito di risposta all’interrogazione parlamentare ma a tutt’ora nessuno si è degnato di rispondere,

A seguito delle notizie che stanno giungendo dal Brasile, l’amico di PerAngelo riprova a contattare telefonicamente l’ufficio Estero dell’Agenzia delle Entrate…

Sorpresa…sorpresa, dall’altro capo del filo sta lo stesso “ gentil signore” della telefonata precendente, questa volta risponde in modo aggressivo premette che non vede alcun motivo per rispondere alla richiesta di informazioni, lui, dice, “non sta la a disposizione di chiccessia”.

A seguito dell’insistenza dell’amico di PierAngelo il “gentil signore” risponde che: “ se dipende dal suo Ufficio per questa questione troveremo una soluzione forse fra 9 anni e comunque il suo Ufficio farà in modo che sia il più tardi possibile.…”.
… e il tempo passa, inesorabile per PierAngelo che, nella sua stanza a Padova, aspetta notizie in merito alla telefonata fatta dall’amico.

Ma sta passando anche per noi.

E quel “gentil signore” ogni giorno si siede a tavola dopo una stancante giornata di lavoro, felice, sereno, certo di aver fatto il suo dovere. Consapevole di aver meritato il Salario che mensilmete gli viene accreditato…
Sarà che in un momento di serenità e consapevolezza si sarà reso conto che il suo corposo stipendio è frutto anche del lavoro che per tanti anni ha impegnato anche PierAngelo?

I nomi dei personaggi di questa storia sono inventati ma la storia è assolutamente vera, per chi vuole approfondire o verificare i fatti, la documentazione è a disposizione presso lo studio legale che si sta occupando del contenzioso su incarico di un gruppo di pensionati residenti in Brasile…



 
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